15/07/2012
Ritratto di Sebastian Matta. Copyright Germana Matta Ferrari
La casa più bizzarra? È quella di Roberto Antonio Sebastian Matta Echaurren (1911-2002), noto come Sebastian Matta, architetto di Santiago del Cile, ma anche pittore a Parigi, dove arrivò a 23 anni per lavorare con Le Corbusier, allineandosi , nel 1938, alla corrente del surrealismo di André Breton e Salvator Dalì.
Artista eclettico, con conoscenze illustri come quelle di Marcel Duchamp, Federico Garcia Lorca, Pablo Neruda, Walter Gropius, Yves Tanguy con cui ripara a Ney York allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, realizzò opere che riflettono il suo pensiero visionario. Nei quadri astratti e figurativi insieme, come nelle stanze di casa sua. Ambienti altrettanto stravaganti, protagonisti di una mostra al Triennale Design Museum di Milano fino al 2 settembre, dal titolo significativo “Casamatta”.
Qui sono ricostruiti gli interni della sua abitazione: dai quadri dai colori acidi al letto in legno intagliato, dalle sculture di animali surreali alle panche, fino alle sedie dalle forme improbabili, dove la decorazione sfiora l’ironia. Curiosi, i materiali accostano le resine ai velluti, il metallo al legno, in ogni caso studiati ad arte per dialogare con servizi di ceramiche, posateria, oggetti.
Geniale Matta, considerato nel ’71 dalla rivista francese Connaissance des Arts tra i dieci migliori pittori contemporanei del mondo. E impegnato politicamente. Di ritorno in Cile, infatti, appoggiò la campagna di Salvator Allende per l’elezione a presidente, guidando le Brigate Ramona Parra che dipingevano sui muri i motivi del programma economico e sociale del leader cileno.
Ginevra Petrolo