18/11/2010
Cosa accomuna il giornalista sempre in strada con il suo taccuino e l’addetto stampa costantemente al desk? Il modo di comunicare “in poco tempo e in poco spazio”, cioè un certo stile di scrittura, giornalistica. Da imparare sul campo, certo, ma anche a scuola.
Per esempio frequentando il laboratorio di scrittura giornalistica “La parola che informa” organizzato dalla scuola di cultura del giornalismo “Arturo Chiodi” di Venezia-Mestre. Marchio di fabbrica della scuola è il metodo da bottega artigianale: esercitazioni pratiche, interattive, per la stesura di comunicati stampa, reportage, articoli di cronaca, recensioni, seguite dalla correzione immediata dei testi, così l’esercizio viene ben assimilato.
Il corso si svolge di sabato, dal 4 dicembre al 21 maggio, per 20 lezioni di due e mezza ciascuna ed è rivolto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mestiere di giornalista cominciando dalle basi culturali. Costa 250 euro. A gennaio, invece, comincia il “Laboratorio di giornalismo sociale” dal titolo: “Il trucco c’è ma non si vede” Ovvero come smascherare media, politici, maghi, imbonitori e illusionisti. È rivolto a chiunque sia interessato ad approfondire le tematiche dell’informazione sociale. Dura nove sabati, dal 15 gennaio al 21 maggio. Costo 150 euro. Più breve ma molto stimolante il laboratorio di web journalisme “Teorie, tecniche e utopie nell’epoca di Internet”. Si svolge di venerdì pomeriggio, in otto lezioni, dal 21 gennaio all’11 marzo e costa 100 euro.
Per le informazioni: Scuola A. Chiodi, Villa Settembrini, via Carducci, 30 Venezia Mestre. Telefono 041/53.27.294 www.centrokolbemestre.it
Rosanna Precchia