07/10/2011
Nella cassetta della posta 25 milioni di famiglie, ovvero di 60 milioni di persone, hanno trovato il Censimento 2011, il questionario che ogni 10 anni interroga gli italiani per fotografare i cambiamenti del Paese. Capire quanti siamo, quanto guadagniamo, quali sono le nostre abitudini. Rispondere è un dovere (lo dice il decreto legislativo 322/1989): i dati raccolti servono per definire i cambiamenti in atto nel Paese e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali. È sulla base delle risposte date che, per esempio, vengono ripartiti i seggi nelle elezioni, si determina la necessità di ospedali, farmacie e servizi sanitari o vengono predisposti dalla protezione civile i piani d’evacuazione.
Ogni volta c’è una novità: nel 1933 fu chiesto per la prima volta se si possedeva una latrina o una cucina a gas, nel 1951 il titolo di studio, nel 1981 lo status di immigrato, nel 2001 tra le professioni fu introdotto l’addetto al call center. Nel censimento 2011 per la prima volta si indaga su sul tipo di combustibile o energia usati per il riscaldamento, l'eventuale presenza di impianti a energia rinnovabile o di aria condizionata, ma anche sulla disponibilità di cellulari e connessioni internet. Ambiente e tecnologia sono i due elementi nuovi della nostra società, dunque, al pari del termosifone per le famiglie degli anni Trenta.
Per la prima volta, inoltre, è possibile rispondere on line: a partire da domani utilizzando una password stampata sulla prima pagina del questionario, si può compilare il questionario tramite l'apposito sito dell'Istat attivo da oggi (censimentopopolazione.istat.it). Questo permette di risparmiare notevolmente: quest’anno sono 60mila i rilevatori coinvolti, contro i 100mila di dieci anni fa. Il censimento costa 10 euro per abitante, per un totale di 590mila euro: non poco ma neanche troppo, considerando che negli Stati Uniti la spesa è di 34,4 euro pro capite. Per chi preferisce compilare il modello cartaceo basta consegnare i fogli a un qualsiasi ufficio postale o nei centri di raccolta “Census point” del proprio Comune di residenza. Un campione di cittadini riceveranno una versione “lunga” con domande relative ai propri spostamenti casa-lavoro o sul proprio stato di salute (in questo caso non è obbligatorio rispondere), mentre gli altri riceveranno solo 35 quesiti.
Per avere chiarimenti su come compilare il censimento basta consultare il sito dell’Istat o chiamare il numero verde (800-069-701). I questionari devono arrivare a casa entro il 22 ottobre e deve essere restituito compilato (o compilato sul web) tra il 9 ottobre e il 22 novembre. Tra il 21 novembre e il 29 febbraio 2012 i Comuni inviano i rilevatori per recuperare questionari non restituiti, rilevare le famiglie non presenti nelle liste anagrafiche e le convivenze (ospedali, alberghi, conventi, etc.), gli edifici e le abitazioni non occupate. A partire dalla fine di marzo 2012 si avranno i primi risultati, ma è solo nel 2014 che saranno concluse le statistiche.
Eleonora Della Ratta