In dieci anni persi 630 mila giovani

In Italia i residenti con meno di 30 anni sono scesi di tre punti percentuali rispetto alla situazione demografica del 2001. Ecco in allegato l’andamento Comune per Comune.

17/10/2011

All’inizio del 2011 nel nostro Paese si contano poco più di 18 milioni di giovani con meno di trent’anni, tre ogni 10 abitanti, ma il loro peso percentuale è sceso di 3 punti percentuali negli ultimi 10 anni. Solo nelle regioni del Nord, quelle con i più elevati indici di immigrazione straniera, si è verificato un incremento in termini assoluti, in particolare in Emilia Romagna, Lombardia e Trentino Alto Adige. La Campania piazza ai primi posti delle graduatorie molti Comuni per maggiore presenza di giovani, ma sono i centri emiliano-romagnoli ad avere incrementato maggiormente il peso nell’ultimo decennio. Lo hanno rilevato i ricercatori di Datagiovani.
Benché nelle regioni del Sud gli under 30 continuino a rappresentare una proporzione più consistente della popolazione rispetto al Nord (33,3% contro 28%), la situazione sta cambiando piuttosto rapidamente: negli ultimi 10 anni la popolazione giovane è diminuita dell’11% circa al Sud (equivalente a 850 mila giovani in meno), mentre nelle altre aree del Paese, ed in particolare nel Nordest (+106 mila), è aumentata. A livello nazionale i giovani sono complessivamente oltre 630 mila in meno rispetto a quanti se ne contavano nel 2002. In ogni caso, l’invecchiamento progressivo della popolazione residente in Italia è evidente in tutte le realtà regionali.

Il fenomeno è in corso da parecchio tempo ed ha naturalmente una serie di concause che vengono ben evidenziate dai dati illustrati. In primo luogo, la denatalità che si osserva nel nostro Paese, in particolare tra i cittadini italiani, sostenuta pressoché esclusivamente dagli stranieri. Non è un caso infatti, unitamente ai fenomeni immigratori che sono tipici di una popolazione giovane, che nel Nord Italia si verifichi una controtendenza. In ultimo, gli elevati tassi di disoccupazione e le scarse opportunità spingono i giovani dal Sud ad “emigrare” al Nord o, peggio, all’estero.

Giugliano in Campania è la prima città con più di 100 mila abitanti per incidenza di giovani, il 42%. Ma anche tra i 10 mila ed i 100 mila abitanti le graduatorie sono totale appannaggio di Comuni campani. In coda troviamo tre capoluoghi del Nord, Bologna, Ferrara e Trieste, con meno del 24%. In assoluto, il Comune italiano con la maggiore presenza di giovani è Platì (Reggio Calabria), poco meno di 4 mila abitanti di cui il 48% Under 30. Il più vecchio è Briga Alta, nel Cuneese, 48 residenti, uno solo con meno di 30 anni.

La classifica dei Comuni per cambiamento nel peso dei giovani in 10 anni è invece dominata dalle città del Nord, ed in particolare dell’Emilia Romagna. Piacenza, Bologna e Parma, tra le città più grandi, sono quelle che hanno visto incrementare maggiormente il peso dei giovani dal 2002 al 2011.

In allegato la popolazione giovanile in tutti i Comuni italiani.

P.M.G.
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Postato da dino avanzi il 18/10/2011 18:45

No Michelone non è colpa di Berlusconi, lui con le donne ci sa fare.

Postato da Michelone il 18/10/2011 16:20

Scommetto che è colpa di Berlusconi! Del resto, qualcuno ha affermato che la distruzione di Roma è colpa di Berlusconi!!! Quindi.....!

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