27/04/2011
Cresce la spesa sociale dei Comuni: secondo una recente indagine dell’Istat, che ha utilizzato dati relativi al 2008, il totale è di 6 miliardi e 662 milioni di euro, pari a un aumento del 4,1 per cento rispetto all’anno prima. Stando al rapporto, l’andamento è influenzato dall’aumento della povertà.
I dati. Nel dettaglio, “nell'arco dei sei anni considerati (2003-2008) si rileva un aumento complessivo del 28,2 per cento a prezzi correnti, che corrisponde a un aumento del 13,5 per cento se si considera l'ammontare a prezzi costanti. La spesa media per abitante, sostenuta dai Comuni e dagli enti da questi delegati per tutti i servizi e gli interventi sociali erogati ai cittadini, è aumentata di circa 20 euro a prezzi correnti, passando da 90 euro pro capite del 2003 a 111 euro del 2008, aumento che corrisponde a circa 8 euro pro capite per le spese calcolate a prezzi costanti''.
Nei Comuni la spesa media pro capite è passata da 90 euro nel 2003 a 111 euro nel 2008, ma l’incremento è di soli 8 euro pro capite se calcolato a prezzi costanti. Nel periodo considerato è cambiata anche la composizione della spesa assistenziale. Tra il 2003 e il 2008, infatti, è diminuita del 4 per cento la quota destinata agli anziani, passando dal 25,2 per cento al 21,2 per cento, e si posiziona allo stesso livello delle risorse destinate ai disabili. In leggero aumento rispetto al passato sono le spese per le politiche di sostegno ai poveri, ai senza fissa dimora e agli adulti in condizioni di disagio, che rappresentano comunque una modesta quota del totale (7,7 per cento). Un lieve incremento si è registrato anche per l’area “famiglia e minori”, la cui quota nel 2008 ha superato il 40 per cento delle risorse.
A livello territoriale si registrano grosse differenze, tanto che la spesa per abitante varia da un minimo di 30 euro in Calabria a un massimo di 280 euro nella provincia autonoma di Trento. Tutte le regioni del Meridione, tranne la Sardegna, si trovano al di sotto della media nazionale. I comuni del Nord-est spendono in media per l’assistenza sociale 155 euro per abitante, contro i 129 euro del Nord-ovest, i 126 del Centro, i 95 delle Isole e i 52 euro del Sud. In rapporto al Pil, la spesa locale per gli interventi e i servizi sociali dei comuni passa dallo 0,39 per cento del 2003 allo 0,42 per cento del 2008.
La lista della spesa. A livello nazionale il 38,7 per cento della spesa sociale è assorbita dai servizi di supporto alle esigenze delle varie categorie di utenti, mentre il 34,5 per cento è destinata al funzionamento delle strutture. La quota restante è destinata ai trasferimenti in denaro, che possono essere erogati direttamente alle famiglie bisognose per finalità assistenziali specifiche o essere versati ai diversi enti che operano nel settore.
Nel 2008 la spesa dedicata alle famiglie con figli minori ammontava a 2,7 miliardi di euro, con un incremento del 7,7 per cento rispetto al 2007. La spesa media pro-capite è pari a 115 euro. Il 56 per cento delle risorse impiegate è assorbita dai costi di funzionamento delle strutture, di cui gli asili nido rappresentano la componente principale, con oltre un miliardo e 118 milioni di euro spesi e più di 176 mila bambini accolti in strutture comunali o finanziate dai comuni. Nel 2008 si contano circa 30 mila bambini in più, rispetto al 2004, che usufruiscono di queste strutture. L’accoglienza in centri e comunità residenziali rappresenta un’altra componente importante della spesa per i minori e le famiglie in difficoltà. Nella categoria dei servizi, la più importante voce di spesa è rappresentata dal servizio sociale professionale. Gli utenti presi in carico nel 2008 sono oltre 677 mila, con una spesa media pro capite di circa 200 euro.
La spesa sociale comunale destinata agli anziani ammonta a oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro, di cui il 49,7 per cento è relativa a interventi e servizi, il 27,8 per cento è erogata sotto forma di trasferimenti in denaro e il 22,5 per cento è dato dai costi di gestione per le strutture comunali. In media, la spesa per ogni anziano residente è pari a 117 euro all’anno, con valori compresi tra i 59 euro del Sud e i 165 euro del Nord-est.
Le risorse impiegate per i servizi rivolti a cittadini stranieri rappresentano il 2,7 per cento della spesa sociale complessiva, per un valore di circa 181 milioni di euro, corrispondente a circa 50 euro l’anno pro capite. Tra i tipi di azioni a sostegno degli immigrati, al primo posto in termini di spesa ci sono gli interventi e i servizi, dove confluisce il 37,4 per cento delle risorse.
La spesa per le politiche sulla disabilità ammonta a 1 miliardo 408 milioni di euro, il 4 per cento in più dell’anno precedente. La spesa media per ogni persona disabile residente in Italia è nel 2008 di 2.500 euro, anche in questo caso con forti differenze regionali: si passa dai 658 euro all’anno del Sud ai 5.075 del Nord-est. La spesa per i disabili si compone per il 50,5% di interventi e servizi, gli inserimenti lavorativi, il trasporto sociale e i diversi tipi di assistenza domiciliare.
Marco Ratti