Stranieri, 24mila posti, ma la crisi continua

Nonostante le previsioni di nuove assunzioni nel terzo trimestre, la disoccupazione tra gli immigrati resta molto alta

11/07/2011

Dai primi di luglio fino al 30 settembre, secondo la Fondazione Moressa che ha elaborato i dati di Excdelsior Unioncamere, le aziende italiane assumeranno 24.405 lavoratori stranieri. Si tratta del 15 per cento di tutte le assunzioni previste in questo terzo trimestre 2011 (circa 170mila). I nuovi assunti sono destinati soprattutto ai servizi turistici (quasi 7mila assunzioni), con profili non qualificati come quelli di pulizia (4mila assunzioni). Ferrara, Pavia, e Pesaro-Urbino le province con il maggior peso di assunti stranieri rispetto al totale delle assunzioni previste, con incidenze superiori al 28 per cento del totale. La propensione all’assunzione di manodopera straniera è più elevata nelle aree del Nord e del Centro rispetto al Sud: infatti, se in Lombardia, Emilia Romagna e Valle d’Aosta l’incidenza dei nuovi assunti stranieri supera il 18% del totale, in Campania e Puglia si tratta appena del 5,7% e del 8,2% (rispettivamente). Le aziende romane e milanesi assumeranno più stranieri a livello assoluto (2.375 nella capitale e 1.685 nel capoluogo lombardo). Gli stagionali saranno 10mila, i non stagionali poco più di 14mila, anche se la maggior parte delle nuove assunzioni avviene per lavori a tempo determinato.

Settori di attività. Il settore che richiede più manodopera straniera è quello dei servizi con quasi 18mila assunzioni (dei quali quasi la metà in lavori stagionali), mentre per l’industria si tratta di 6.500 richieste (la maggior parte per lavori non stagionali). Ma se su cento assunti nei servizi il 14,6% è straniero, nell’industria si sale al 16 su cento. Invece, per quanto riguarda i singoli comparti di attività è il settore turistico a segnare il boom di assunzioni straniere con quasi 7mila richieste che, in termini relativi, rappresentano il 18,6% di tutti i futuri assunti nel settore. Al secondo posto in termini assoluti, primo in percentuale sul totale delle assunzioni, i servizi a supporto di imprese e persone ( 27,9%). Seguono in percentuale i servizi di assistenza sociale e servizi sanitari privati (23,2%) e le costruzioni (19,9%). In questi settori si tratta prevalentemente di lavori a carattere non stagionale.

Professioni. Per quanto riguarda invece le singole professioni, la maggiore richiesta di immigrati proviene da lavori quali camerieri, cuochi e professioni legati all’attività turistica (con 5.300 assunzioni). Seguono il personale qualificato nei servizi di pulizia (3.824 richieste), gli operatori per l’assistenza sociale (2mila), gli operai specializzati nelle costruzioni (1.820) e nell’industria alimentare (1.486). Ancora una volta gli stranieri sono prevalentemente richiesti per ricoprire professioni legate all’assistenza alla persona: quasi il 40% del personale non qualificato nelle attività sanitarie sarà straniero e il 36% se si ratta di operatori nell’assistenza sociale (domiciliare e non).

«L’assunzione di 24mila stranieri da parte delle imprese italiane», dichiarano i ricercatori della Fondazione Moressa, «contribuirà solo in maniera marginale ad alleviare le difficoltà create dalla crisi. Infatti, la maggior parte dei 304mila disoccupati stranieri registrati nel 1 trimestre 2011, con molta probabilità non riuscirà a trovare, in tempi brevi, una nuova occupazione, correndo il rischio di cadere nel soggiorno irregolare».

Redazione 2C Edizioni
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