18/05/2010
Un manichino di tappi di sughero, visto all'ultimo Vinitaly.
Da adesso a Cesenatico il tappo di sughero non si butta più. Parte il progetto sperimentale “Tappoachi?”, per la raccolta e il riciclo del sughero. La città romagnola ospita centinaia di enoteche, ristoranti e alberghi dove ogni estate si stappano milioni di bottiglie. Ora i tappi verranno raccolti e il prezioso materiale, una volta riciclato, sarà impiegato nella fabbricazione di isolanti termici per le abitazioni. Gli eventuali proventi inoltre verranno devoluti per il finanziamento di iniziative con finalità sociale.
Il Comune di Cesenatico è il secondo in Italia in cui viene avviata questa sperimentazione, dopo l’esperienza del Comune di Valdobbiadene, un territorio di produzione dello spumante. Il sughero è il costituente principale della corteccia della quercia da sughero (Quercus suber), sulla quale arriva a formare un rivestimento di parecchi centimetri. Questa pianta mediterranea, che ha una vita produttiva compresa tra i 100 e 150 anni, è presente soprattutto in Sardegna. La sughereta della Stazione Sperimentale del Sughero di Tempio Pausania (in provincia di Sassari) è stata la prima al mondo ad essere gestita secondo i criteri del Forest Stewardship Council (Fsc). Il marchio viene apposto sui prodotti forestali in legno, carta o in sughero, per rendere riconoscibile in tutto il mondo al consumatore finale la provenienza da una foresta gestita in maniera sostenibile. Gabriele Salari
Gabriele Salari