21/02/2011
Con il federalismo fiscale i Comuni del Nord si leccheranno i baffi,
mentre quelli del Sud rischiano di doversi leccare le ferite. L’oggetto della
discussione è l’Iva da distribuire alle amministrazioni locali, che sarà legata
ai consumi. «È questo uno dei pochi punti fermi che abbiamo dopo la lettura del
nuovo testo sul federalismo municipale che verrà presentato nei prossimi giorni
dal ministro Calderoli», come spiegano dalla Cgia di Mestre, che ha cercato di
quantificare quanti soldi arriveranno ai Comuni con questo nuovo testo.
Il sistema di calcolo. Considerando che
l’erario devolverà un gettito Iva derivante dai consumi pari a 2,889 miliardi
di euro, e sapendo che questo gettito a livello nazionale è di 59 miliardi, la
Cgia spiega di aver ipotizzato che la compartecipazione avrà un’aliquota del
4,9 per cento.
Vince Milano. «Applicando questa aliquota al
valore provinciale stimato dell’imposta sui consumi», si legge in una nota,
«emerge che i Comuni maggiormente premiati saranno quelli della provincia di
Milano, con 209 euro procapite, quelli della provincia di Roma, con 132 euro e
quelli della provincia di Verona, con 96 euro» (leggi i dati
di tutte le Province nel pdf allegato).
A livello
di macro area la fetta più grossa della torna andrà al
Nord, che si aggiudicherà 1,7 miliardi su 2,88, contro i 716 milioni che
andranno al Centro e i 463 al Sud.
L’analisi. «È chiaro che tendenzialmente
verranno premiate le realtà territoriali che presentano i più elevati livelli
di reddito e una forte concentrazione di
attività economiche e produttive», commenta Giuseppe Bortolussi, segretario
della Cgia di Mestre. Bortolussi spiega che «il 59 per cento dei soldi che
saranno devoluti a titolo di compartecipazione Iva ai Comuni finirà a quelli
del Nord», ma ricorda anche che «con la definizione del Fondo sperimentale di
riequilibrio, queste disparità di trattamento dovranno essere attenuate».
Marco Ratti