19/08/2011
In Italia c’è un distributore automatico ogni 11 abitanti, che eroga ogni giorno prodotti di largo consumo (caffè, bibite, snack, yogurt, frutta fresca, prodotti dietetici, latte, acqua) e anche film, musica mp3, sigarette, gratta e vinci, scommesse, oggettistica, anticoncezionali, giochi per bimbi, chewing gum, prodotti per automobili e perfino lingotti d'oro.
Distributori automatici che si trovano nei luoghi di lavoro o - sempre più spesso - in quelli aperti al pubblico: ospedali, stazioni ferroviarie, aeroporti, palestre, musei, tabaccherie, stazioni di servizio, scuole, uffici postali. L'Italia è il massimo produttore europeo di distributori automatici e detiene la leadership mondiale di export (70% della quota di settore).
La distribuzione automatica ha prodotto nel 2010 un imponibile annuo non dichiarato al fisco di circa 48 miliardi di euro, con un'imposta evasa di 15 miliardi. È questa la sintesi della nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto dell'Associazione Contribuenti Italiani, presentata ieri a Portoferraio (Isola d'Elba).
«A favorire l'evasione fiscale - secondo l’Associazione Contribuenti Italiani - c'è anche la totale assenza di conteggio ufficiale o cartaceo dei guadagni, a differenza di quanto avviene per i registratori di cassa».
Per arginare tale evasione, l’Associazione chiede di inserire nella manovra di ferragosto (DL 138/2011) l'obbligo di memorizzare e inviare online al fisco il resoconto delle operazioni effettuate nei distributori automatici.
Elena Zuccaro