10/11/2011
Nonostante la crisi economica, o forse proprio spinti da
un’attenzione per i costi, gli acquisti on line stanno crescendo velocemente.
L’ecommerce italiano, infatti, ha registrato un +20% da gennaio a oggi, con 9
milioni di clienti. In pratica una persona su tre che utilizza Internet fa
anche acquisti on line, per una spesa media di 1.050 euro. Secondo i dati
dell’osservatorio eCommerce B2C Netcomm della School of Management del
Politecnico di Milano nel 2011 il settore
supera quota 8 miliardi di euro: crescono le vendite sia di prodotti (+24%) che
di servizi (+18%), che costituiscono ancora i due terzi del settore,
soprattutto nell’ambito del turismo e dei prodotti assicurativi.
Le aziende si stanno adeguando con vendita tramite i
canali on line e sta aumentando l’offerta sia in termini di prezzo che di
gamma, con un valore medio che è
triplicato rispetto al 2010. «Oggi più che mai, in un contesto di crisi globale
che investe anche il nostro Paese, l’eCommerce non è più un’opportunità, ma
diventa un’esigenza inderogabile per le imprese italiane che vogliano
seriamente competere sui mercati internazionali – ha dichiarato Roberto Liscia,
Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. - La
creatività, il genio e l’unicità italiana possono trovare in questo canale un
alleato irrinunciabile e le imprese se ne stanno accorgendo. Dal monitoraggio
mensile dell’indice di soddisfazione dell’eCommerce italiano, risulta che a
ottobre i compratori online sono stati 9,2 milioni e che circa l’87% di questi ha dato valutazione superiore a 7, in una
scala da 1 a 10, il maggiore indice di soddisfazione rispetto a tutti gli altri
canali di vendita».
Una spinta per l’export. Nonostante la differenza in valore assoluto con gli
altri mercati europei, anche l’Italia cresce sul fronte dell’eCommerce. Il
nostro mercato vale solo un sesto di quello inglese (oltre 51 miliardi di
euro), un quarto di quello tedesco (34 miliardi) e meno della metà di quello
francese (20 miliardi), ma cresce a ritmi quasi doppi rispetto a Gran Bretagna
(+10%), Francia (+12%), Germania (+10%) e Stati Uniti(+11%). Le esportazioni
sono aumentate del 32% passando da poco più di 1 miliardo di euro del 2010 a
quasi 1,4 nel 2011 e ha un saldo attivo sulle importazioni che sono cresciute
“solo” del 12%. A incidere su questo risultato i buoni risultati delle imprese
del settore turistico (Alitalia, Trenitalia e Venere) e l’ottima crescita
registrata dall’abbigliamento. Gli acquisti dei clienti italiani su siti
stranieri sono in larghissima parte costituiti dalla biglietteria aerea
(Easyjet, Ryanair, ecc.), dalla prenotazione di hotel e da prodotti di
informatica ed elettronica di consumo (eBay.com e Pixmania.com).
Raddoppia l’abbigliamento. Crescono bene tutti i comparti merceologici, ma la
crescita maggiore è legata all’abbigliamento (+38%), grazie a canali come yoox.com
e ai club on line (come BuyVIP, Privalia, Saldiprivati.com). Il settore
editoria, musica e audiovisivi cresce a ritmi simili con un incremento del 35%
annuo, riconducibile sia all’ingresso di Amazon sia alla crescita dei principali
operatori del settore (Bol, IBS.it, laFeltrinelli). Il comparto informatica ed
elettronica di consumo fa registrare un tasso di crescita del 22%, doppio
rispetto al 2010, frutto anche in questo caso dell’effetto Amazon e delle
aziende specializzate (Darty, ePrice, Euronics, Marco Polo Shop, Media World,
Monclick, Mr.Price).
I servizi sono spinti dalle vendite di coupon e dalle assicurazioni (+22%) grazie alle compagnie on
line (come Directline, Genertel, Genialloyd, Linear, Quixa). Il turismo cresce del
13%, frutto dei risultati particolarmente positivi di alcuni operatori
(Alitalia, Lufthansa, Trenitalia, Venere, Voyage Privé) e di prestazioni meno
brillanti di altri (come alcuni operatori della biglietteria aerea e navale).
Eleonora Della Ratta