Buste paga sempre più leggere

Ai rincari dell’Irpef si aggiungono gli aumenti decisi dai sindaci

28/03/2012

Le decurtazioni in busta paga dovuti ai rincari dell’Irpef locale hanno messo di malumore i cittadini, ma purtroppo il peggio deve ancora arrivare. La prima trattenuta dell’addizionale comunale alleggerisce lo stipendio in questo mese e alcuni sindaci hanno già stanziato i rincari che peseranno da qui alla fine dell’anno. Al momento hanno già stabilito aumenti 24 Comuni capoluogo in tutta Italia (Agrigento, Bari, Belluno, Bergamo, Brescia, Carbonia, Caserta, Catanzaro, Chieti, Ferrara, Macerata, Messina, Milano, Napoli, Parma, Piacenza, Pisa, Potenza, Rieti, Roma, Sanluri, Siena, Teramo e Treviso), ma la lista è destinata ad allungarsi. C’è tempo infatti fino al 30 giugno per approvare il bilancio preventivo e oltre ai rincari decisi l'anno scorso in molte città sono state aumentate le aliquote dell'addizionale Irpef per l'anno d'imposta 2012, che si pagheranno nel 2013.


Un'analisi condotto dal Sole 24 Ore sui capoluoghi di provincia misura le conseguenze per i cittadini, prendendo come esempio tre diversi livelli di reddito (25mila, 50mila e 100mila euro). Il dato relativo al 2012 considera i pagamenti che un contribuente deve sostenere su base annuale, e quindi include gli eventuali interventi sull'addizionale comunale decisi nel 2011 (come nel caso di Milano che ha introdotto l'aliquota dello 0,2% per i redditi superiori a 33.500 euro) oltre all'effetto della manovra salva-Italia, che ha aumentato per tutti dello 0,33% il livello dell'addizionale regionale che in alcune regioni arriva fino al 2,03%. Se il Comune ha deliberato la nuova addizionale entro il 20 dicembre dell'anno scorso, già a fine mese i dipendenti subiranno la prima delle nove trattenute in busta paga – pari al 30% del totale – in cui viene diviso l'acconto. Se invece l'aumento è stato deciso in un momento successivo, l'effetto si sentirà in sede di conguaglio di fine anno.
Tra le città più penalizzate ci sono quelle del Centro-Sud: un esempio è  Caserta, dove anche con un reddito sotto i 25mila euro si ha una decurtazione di 75 euro. Questo è dovuto al fatto che il livello dell'Irpef locale risente dei conti in rosso della sanità e della difficile situazione dei bilanci comunali.

E. D. R.
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