Cento milioni di troppo ai petrolieri

Rispetto a tre anni fa il prezzo del barile costa il 43 per cento in meno, ma quello della benzina il 4 per cento in più. Protesta anche il ministro Romani

10/08/2011

Secondo “Quotidiano Energia” mettendo a confronto i prezzi monitorati dal ministero dello Sviluppo economico il 25 luglio e l’8 agosto di quest’anno, la benzina risulta in salita di 0,3 centesimi al litro e il diesel di 0,2 centesimi. Nello stesso periodo la quotazione del Brent risulta scesa di 10 euro al barile. Ma nessun automobilista se n’è accorto. Anzi. Rispetto al 10 agosto 2008 il prezzo del barile è inferiore del 43% , ma quello della benzina è più alto del 4%. Un vero scandalo. E ora scendono in campo sia il Governo, sia le associazioni dei consumatori.


Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo economico, oggi ha perso la pazienza: «Con riferimento alla riduzione delle quotazioni internazionali del petrolio sia in dollari che in euro, che stanno determinando analoghe riduzioni nelle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, appare inaccettabile che non si determini immediatamente una corrispondente riduzione dei prezzi alla pompa per la benzina ed il gasolio. In particolare, in una congiuntura economica quale quella attuale, a nessuno può essere consentito di speculare e neanche solo di apparire che voglia approfittare. E’ necessario un ulteriore ed immediato sforzo da parte di tutta la filiera, prime fra tutte le compagnie, a cui è richiesto di recepire ed adeguare con la massima tempestività le variazioni monitorate sui mercati a monte della filiera, onorando l’impegno più volte preso in tal senso».

Minaccia interventi legali anche il Codacons: «Il mancato calo di 10 centesimi di euro nei prezzi della benzina consentirà alle compagnie petrolifere, nel solo week-end di Ferragosto, di dare una stangata agli italiani in vacanza pari a 100 milioni di euro». Il Codacons chiede ad oltre 100 Procure «il sequestro dei depositi dei grossisti e delle pompe di benzina, ipotizzando il reato di aggiotaggio» perché il calo verificatosi in quest'ultimo periodo nelle quotazioni del petrolio «dovrebbe produrre una immediata riduzione dei prezzi alla pompa di almeno 10 centesimi di euro».


Secondo Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: «Il prezzo del petrolio scende, ma quello della benzina no. A fronte di una riduzione del prezzo del greggio del 20% dall'inizio del mese, non è corrisposta un'adeguata diminuzione del prezzo della benzina: il sospetto è che si tratti di una forte speculazione insopportabile ed inaccettabile». 

E' quello che sostiene anche il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti che invita le compagnie, pena interventi legali, a «ridurre concretamente, e con la stessa rapidità con cui si sono sempre verificati gli aumenti, il prezzo alla pompa di almeno 14 centesimi al litro».

Pier Michele Girola
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