29/07/2011
«Mi fermo a fare il pieno. Di energia elettrica». Fino al 2015 saranno mille le colonnine di ricarica disponibili in alcune città italiane grazie ai finanziamenti dell’Autorità per l’energia e il gas che ha dato il via a dieci progetti, così da incentivare la sperimentazione di quello che sarà uno degli strumenti più importanti per ridurre le emissioni nei centri urbani e nelle aree metropolitane. I progetti presentati consentiranno di realizzare colonnine di ricarica in alcune grandi città come Roma, Milano, Napoli, Bari, Catania, Genova, Bologna, Perugia, in molti comuni dell'Emilia Romagna e della Lombardia e presso diversi supermercati della grande distribuzione. Ogni sei mesi i gestori devono presentare all’Autorità un rapporto con i risultati ottenuti in termini di domanda da parte degli utenti, per i quali è stato previsto anche un sistema di tutela: non potrà essere richiesta una tariffa per i costi di rete e delle infrastrutture di ricarica superiore ad un limite massimo.
I progetti che hanno accesso alle agevolazioni riguardano tre possibili soluzioni operative: il modello distributore (ovvero è l'impresa distributrice a installare e gestire le colonnine nella propria area di concessione), il modello service provider in esclusiva (il servizio di ricarica è operato in regime esclusivo a seguito di gara o concessione da parte dell'ente locale) e il modello service provider in concorrenza (quello in vigore per le stazioni di rifornimento dei carburanti). Per il primo modello a essere selezionato è stato il progetto presentato da Enel Distribuzione-Hera per 310 colonnine in diverse città. Per il secondo la scelta è invece caduta su quelli di A2A per 52 colonnine dotate di due prese a Milano e 23 a Brescia e sul progetto del Comune di Parma (200 punti di ricarica sempre a due prese). Infine, per il terzo modello, sono stati scelti i progetti di ricarica rapida tramite corrente continua ad alta potenza di Enel Energia (26 punti di ricarica a Roma e intorno a Milano) e di Class Onlus (150 colonnine entro il 2014, di cui 41 in provincia di Monza e in Brianza e 107 nei pressi dei supermercati di Roma, Milano, Napoli, Bari, Catania, Genova, Bologna e Varese).
Martina Mosca