02/01/2012
Entro il 2009 metà dei rifiuti sarebbero dovuti finire nella raccolta differenziata. Il 2012 è appena iniziato e non soltanto in Italia non è stato raggiunto quel livello, ma siamo lontanissimi dall’obiettivo del 65% previsto per quest’anno. Anzi, a dir la verità manca ancora qualche punto percentuale per arrivare agli obiettivi fissati dalla legge per il 2006: 35% di raccolta differenziata. A oggi, secondo i dati di Fondazione impresa, la raccolta differenziata riguarda solo il 33,6% dei rifiuti.
L’obiettivo 2012 è una meta lontanissima per tutti, ma qualche regione più virtuosa è almeno riuscita a superare la quota del 50%: è il caso di Trentino Alto Adige e Veneto quasi il 58%, seguiti dal Friuli Venezia Giulia che ce l’ha quasi fatta rispetto agli obiettivi 2009 con una percentuale del 49,9%. Ma se il Nord Est sembra un’isola (ecologica) felice, lo stesso non si può dire del resto del Paese. Una spaccatura Nord-Sud che si rivela soprattutto nei cassonetti dell’immondizia: quasi tutte le regioni del Nord hanno infatti superato l’obiettivo del 35%, mentre la maggior parte delle regioni del Sud ancora tre anni fa risultavano ancora fuori obiettivo. Puglia, Calabria, Basilicata, Molise e Sicilia nel 2009 non hanno nemmeno raggiunto il 15% di raccolta differenziata. Un caso a parte è la Sardegna con il 42,5% di raccolta differenziata e un miglioramento continuo: è qui infatti che si registra la variazione più alta in Italia tra il 2006 e il 2009, pari a 22,7 punti percentuali.
Guardando alle singole Province, una su due ha una raccolta differenziata ancora troppo poco efficace. Le città più virtuose si trovano ancora una volta nel Nord-Est: Treviso con il 69,2% di raccolta differenziata, Rovigo con il 66,6% e Pordenone con il 66,3%. Tra le province più virtuose spiccano quelle sarde di Medio-Campidano e Oristano, rispettivamente con il 60,6% e il 58,7%, mentre Sud e nelle Isole l’80% delle province risulta essere ancora fuori obiettivo e nel Centro ciò vale per il 76,2% delle province. In coda a questa classifica “verde” troviamo Frosinone, Messina, Siracusa ed Enna che nel 2009 non hanno superato il 5% di raccolta differenziata. «Gli esiti positivi in termini di raccolta differenziata dipendono dall’impegno sia dei cittadini sia dalla tipologia di gestione dei rifiuti messa in campo dalle istituzioni locali e dalla realizzazione di eventuali misure di prevenzione. I dati emersi – spiegano i ricercatori di Fondazione Impresa – portano alla luce un’Italia spaccata in due: tra aree molto virtuose e aree che hanno trascurato la raccolta differenziata nella propria agenda delle cose da fare. C’è da sperare che le buone performance di alcune regioni come la Sardegna motivino anche le aree meno virtuose a impegnarsi nel recupero del terreno perso».
Eleonora Della Ratta