06/03/2012
Meno spese,
iter più semplici, tempi più veloci. Dal prossimo 21 marzo sarà più facile
risolvere le dispute civili in tribunale grazie all’introduzione di una nuova
figura: il mediatore civile. Con la primavera, dunque, sotto il tetto non ci
saranno solo le rondini ma anche esperti che tenteranno di far accorciare le
strade dei lunghissimi processi civili. Come previsto dalla riforma della
Giustizia, molte controversie come quelle riguardanti liti condominiali Rc auto
e natanti, dovranno essere affidate al mediatore che ha come scopo principale
quello della ricerca di un accordo amichevole per risolvere la lite e proporre
una risoluzione equa.
Come funziona. I rumori molesti del vicino di casa sono
così insopportabili da ricorrere al giudice? Bene, con lo scoccare della
primavera ci si dovrà rivolgere a un avvocato che dovrà verificare la “clausola
di procedibilità”. In pratica, se la controversia prevede l’obbligo di ricorso
al mediatore non si può procedere per la via ordinaria, ma si deve trovare una
mediazione. In realtà sono già due anni che questo sistema è in vigore per
alcune controversie civili, ma solo adesso diventa obbligatorio. Una sorta di
“Forum”, in pratica, dove un mediatore propone una soluzione che può essere
accettata o meno dalle due parti. Meglio pensarci bene, però, prima di restare
fermi sulle proprie posizioni: se la soluzione del mediatore non viene
accettata, infatti, si inizia un processo civile davanti al giudice. Nel caso
in cui la sentenza corrisponda alla proposta le spese del processo saranno
tutte a carico della parte che ha rifiutato la conciliazione. Un modo per
evitare lungaggini nelle aule di tribunale, dove il lavoro è spesso oberato da
liti apparentemente di poco conto. Per incentivare il ricorso al mediatore,
inoltre, sono state previste delle agevolazioni fiscali: il verbale di accordo
è esente dall’imposta di registro fino a 50mila euro di valore, mentre per le
parti che corrispondono l’indennità di mediazione è previsto un credito di
imposta che va dai 250 euro (se la mediazione fallisce) ai 500 euro (se va a
buon fine).
Il business. Fatta la legge, trovato il guadagno. A oggi
già esistono 785 enti di mediazione e 261 enti di formazione che, con 50 ore di
corso, hanno preparato 40mila mediatori. Il lavoro del resto non manca, visto
che tra cause condominiali e Rc auto si stimano intorno alle 320mila cause.
Come previsto dal decreto legislativo 28/2010 i mediatori devono essere
iscritti all’apposito registro del ministero della Giustizia che è anche
responsabile della tenuta dell' Elenco degli enti abilitati a tenere corsi di
formazione per mediatori. Per accedere al corso di formazione presso un ente
accreditato è necessaria la laurea in giurisprudenza ((anche con laurea
triennale) o, in alternativa, essere iscritti agli Ordini e Collegi
professionali (D.M. 180/2010). Il costo del corso è di circa 800 euro.
Eleonora Della Ratta