02/11/2011
Negli ultimi 4 anni, secondo il centro studi Datagiovani, il numero di cariche imprenditoriali detenute da giovani con meno di trent’anni è diminuito dell’11%, pari a poco meno di 53 mila giovani imprenditori. Il dato è particolarmente allarmante se si considera che le cariche complessive, senza distinzione di età, sono rimaste nello stesso periodo pressoché stabili. È il Nordest l’area del Paese in cui il fenomeno appare più grave (-14,2%), mentre tra i settori economici solo nei servizi si limitano i danni.
I giovani imprenditori erano quasi 480 mila nel settembre 2008, ora sono scesi sotto quota 427 mila, l’11% in meno. E la flessione non è generalizzata, ma fortemente concentrata sulla fascia più giovane: le cariche imprenditoriali sono diminuite di poco (-0,2% , nemmeno 13 mila posti in meno su un totale di oltre 8 milioni). Il risultato ultimo di queste dinamiche è che il peso dei giovani imprenditori sul totale si sta abbassando: oggi rappresentano il 5,3% delle cariche totali.
Al Centro va meglio della media. L’Italia Nord-orientale, come detto, ha visto contrarre le cariche imprenditoriali degli under 30 del 14,2%: 13 mila in meno. È l’Emilia Romagna a presentare in assoluto la peggiore dinamica nazionale, con una flessione del 15,6%, sebbene la riduzione del numero di cariche complessive non sia la più elevata (-1,4%). Nel Centro Italia invece la diminuzione del 7,7%, più contenuta della media nazionale, è da attribuire esclusivamente al dato del Lazio, che sorprendentemente mostra un dato positivo (+1,8%), unico caso in Italia.
I servizi limitano i danni, profondo rosso nel manifatturiero. Il settore dei servizi è quello in cui opera la maggioranza dei giovani imprenditori (quasi due terzi) ed è anche quello in cui si sono riscontrate le flessioni minori (-3,5%). Va però rilevato che qui le cariche imprenditoriali totali nel quadriennio di crisi hanno registrato una buona crescita (+4,9%). Le cose stanno andando invece malissimo nel manifatturiero, in cui sono scomparse oltre un terzo delle cariche che si contavano nel 2008. In difficoltà anche le costruzioni, che mostrano un perdita del 16,4% di imprenditori al di sotto dei 30 anni.
Occupazione e imprenditorialità: i giovani nell’occhio del ciclone. Se ai dati appena illustrati si aggiunge il quadro recente dell’occupazione giovanile, che vede rispetto al 2008 una diminuzione di oltre 400 mila occupati dai 15 ai 34 anni e la contemporanea crescita di disoccupazione e inattività, non si può che sottolineare ancora una volta come nel nostro Paese sia la fascia più giovane della popolazione a subire maggiormente gli effetti della crisi e le inevitabili ripercussioni sul proprio futuro.
Vedi tabelle allegate.
P.M.G.