31/10/2011
La crisi fa lavorare di più: secondo un’indagine condotta da CareerBuilder.it, portale specializzato in recruiting on line, i livelli di produttività dei dipendenti italiani è più alta ora rispetto agli anni precedenti la crisi economica. Su 100 manager italiani intervistati, infatti, il 28% ritiene i propri dipendenti collaborativi più attivi, ma il 38% teme che il proprio personale possa raggiungere un punto di sovraffaticamento. Come risultato della recessione, infatti, le società hanno spesso dovuto ridurre gli organici così che i dipendenti, pur avendo dovuto aumentare la mole di lavoro, hanno anche aumentato la produttività. Questi ritmi, però, non possono essere mantenuti per sempre e i datori di lavoro hanno registrato un affaticamento generale e un aumento dei livelli di stress.
Careerbuider.it ha quindi stilato una lista di consigli utili per il dipendente che si sente troppo sotto pressione.
Dire no quando è possibile. I lavoratori, specialmente quelli che temono di perdere il proprio lavoro, spesso trovano difficile dire di no e si ritrovano con una lista di cose da fare che non è realmente possibile portare a termine. È importante quindi imparare a rifiutare quando non è proprio possibile occuparsi di un compito aggiuntivo.
Parlare con il capo. La maggior parte dei manager vorrebbe che i propri dipendenti siano produttivi e felici di lavorare. Se si sta per crollare sotto la pressione, meglio farlo sapere al capo e condividere direttamente i propri problemi proponendo delle soluzioni.
Ricaricare le pile. Ogni giorno si dovrebbe trovare il tempo per dedicarsi ai propri interessi così da tornare al lavoro più motivato, con maggiori energie e concentrazione.
Trovare la flessibilità. Non tutti i lavori lo consentono, ma molti permettono orari flessibili: se questo può aiutare ad alleggerire la tensione meglio arrivare prima e prendere una pausa pranzo più lunga, per esempio.
Martina Mosca