09/01/2012
Nel 2011 le imprese con meno di 10 dipendenti hanno effettuato circa il 40 per cento di tutte le assunzioni, contro il 20 per cento delle grandi imprese (oltre i 250 dipendenti). Inoltre le microimprese offrono di più il posto fisso: iI 47,0% delle assunzioni non stagionali delle microimprese è a tempo indeterminato, un dato superiore di 2 punti percentuali rispetto alla media (44,9%). Le microimprese – secondo una ricerca di Fondazione Impresa - non temono di investire sul fattore lavoro e sono più propense a fidelizzare i propri dipendenti attraverso contratti più stabili, anche in momenti particolarmente critici per l’economia italiana e mondiale. Sono le microimprese del Mezzogiorno ad avere una propensione maggiore a offrire il posto fisso: Sicilia (66,3%), Campania (63,5%) e Molise (61,9%). Si tratta – secondo i ricercatori di Fondazione Impresa - di un segnale positivo tra le molteplici criticità del mercato del lavoro nel Sud d’Italia dove gli indicatori segnalano una situazione preoccupante: nel terzo trimestre 2011 il tasso di disoccupazione è pari al 12,4% (giovanile al 36,7%) mentre il tasso di inattività è schizzato al 49,6%.
Secondo Fondazione Impresa: «Le microimprese hanno già dimostrato di sostenere l’occupazione nel medio periodo e anche durante la crisi; si pensi che nell’anno più buio, il 2009, hanno perso appena l’1,0% dell’occupazione mentre l’intero sistema delle imprese ha subito una contrazione occupazionale doppia (-2,0%). E con le prospettive economiche di recessione per il 2012 la piccola impresa potrebbe continuare a rappresentare il vero ammortizzatore sociale dell’economia italiana».
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Elena Zuccaro