06/10/2011
Le microimprese in cinque anni hanno contribuito ad aumentare l’occupazione in misura più che proporzionale rispetto al dato complessivo. Per la precisione, gli addetti sono aumentati del 6,55 per cento, contro il 6,37 per cento complessivo. A sottolinearlo sono i ricercatori di Fondazione Impresa (in allegato le tabelle con tutti i dati).
In Italia le microimprese, cioè quelle con un numero di addetti non superiore a dieci, rappresentano il 94,9 per cento delle imprese italiane, il 46,7 per cento dell’occupazione e il 33,3 per cento del valore aggiunto. Inoltre, sottolineano ancora i ricercatori della Fondazione, queste piccole realtà hanno limitato la perdita di occupati nel 2009, l’anno terribile della crisi: -1 per cento, contro una contrazione più che doppia registrata dal totale delle imprese.
Grazie ai buoni risultati degli ultimi anni, “si incrementa il peso dell’occupazione delle microimprese sul totale delle imprese italiane”, visto che gli occupati sono passati dal 46,6 per cento complessivo del 2004 al 46,7 per cento del 2009.
Nel dettaglio, secondo i dati elaborati dalla Fondazione, le microimprese con 6-9 addetti detengono il record della crescita occupazionale, che sfiora il 10 per cento. Un incremento, fanno notare i ricercatori, che è “superiore anche alle grandi imprese (oltre 250 addetti), che in cinque anni hanno aumentato gli occupati del 7,29 per cento”.
Venendo infine alla suddivisione geografica, gli addetti delle microimprese sono aumentati soprattutto nel Lazio (+13,63 per cento in cinque anni) e nelle regioni del Sud Italia. In Lombardia e Veneto si verificano tassi di crescita inferiori rispetto alla media italiana, ma superiori a Piemonte ed Emilia Romagna.
Marco Ratti