26/03/2012
La
tanto discussa riforma dell’articolo 18 non aiuta le aziende in difficoltà
economica. Almeno tenendo conto quanto costa licenziare per ragioni economiche.
Se sarà confermata il testo che prevede un indennizzo tra le 15 e le 27
mensilità per i dipendenti licenziati per ragioni economiche, i costi a
carico dell’impresa non saranno di poco conto: secondo i calcoli della Cgia di
Mestre per gli operai qualificati (sia del settore metalmeccanico, sia del
settore del commercio) si potrà arrivare ad un esborso che sfiora i 49.000
euro.
Lo
studio ha preso come esempio il caso di due operai metalmeccanici con 10 anni
di anzianità. Se si tratta di un operaio generico con uno stipendio lordo di
1.418 euro, in caso di licenziamento
per ragioni economiche dovrà essere indennizzato, nel caso gli riconoscano 15
mensilità, con almeno 21.271 euro o con 38.289 euro se le mensilità saliranno a
27. Un operaio qualificato con 1.812 euro di stipendio mensile lordo, invece,
percepirà un minimo di 27.177 euro (se indennizzato con 15 mensilità) fino ad
un massimo di 48.918 euro (se risarcito con 27 mensilità).
Stessa
anzianità, ma settore commercio. In questo caso un operaio generico del
commercio con una retribuzione
mensile pari a 1.393 euro sarà “monetizzato” con 20.895 euro (se indennizzato
con 15 mensilità), se il risarcimento salirà a 27 mensilità, l’indennizzo si
attesterà sui 37.612 euro. Nel caso di un operaio specializzato con una
retribuzione mensile lorda pari a 1.737 euro, con una indennità di 15 mesi
“prenderà” 26.053 euro, se invece l’indennizzo si attesterà sul valore massimo
(27 mensilità), l’indennità toccherà i 46.896 euro.
«Al
di là delle legittime posizioni di chi sostiene che un licenziamento non è mai
monetizzabile – dichiara Giuseppe
Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – l’ammontare degli
indennizzi da noi individuati è di tutto rispetto. Pertanto, non crediamo che
gli imprenditori utilizzeranno questo strumento con una certa superficialità».
Dalla
Cgia fanno notare che in queste simulazioni le indennità sono al lordo delle
ritenute Irpef. Se poi fossero riconosciuti anche i contributi Inps (cosa che
finora non sembra dovuta), l’esborso in capo all’azienda aumenterà di un altro
30%.
Eleonora Della Ratta