08/06/2011
L’Italia va forte nella vendita di rubinetti, di navi e di piastrelle, giusto per citare i settori in cui siamo più presenti. Ma gli esempi che si potrebbero fare sono molti di più. Secondo uno studio della fondazione Edison, infatti, su un totale di 5.517 prodotti in cui è suddiviso il commercio internazionale, il nostro Paese si classifica nelle prime cinque posizioni con quasi 1.600 prodotti, per un valore complessivo di 253 miliardi di dollari (dati 2009).
In particolare, come valore complessivo sul nostro export incidono innanzitutto gli oggetti di rubinetteria e prodotti simili per tubi o conduttore flessibili, esclusi riduttori di pressione, valvole per trasmissioni oleoidrauliche o pneumatiche, valvole di ritegno o di sicurezza. Complessivamente, il valore dell’esportazione della rubinetteria è di ben 5,4 milioni di dollari.
Al secondo posto, ma per un valore inferiore alla metà (2,6 milioni di dollari in tutto), seguono le navi passeggeri, quelle da crociera, i traghetti. Però i dati sono quelli del 2009, prima che la crisi mondiale mettesse in difficoltà Fincantieri con un crollo degli ordinativi a vantaggio dei concorrenti sudcoreani, di minor qualità, ma più competitivi. Di qui una crisi che sta mettendo in forse 2.500 posti di lavoro.
L’ultima posizione del podio è occupata da piastrelle e lastre da pavimentazione o da rivestimento di ceramica, verniciate o smaltate. In questo caso, l’export ha toccato la quota di 2,4 milioni di dollari.
L’elaborazione condotta dalla fondazione Edison è stata fatta su dati Istat, Eurostat, Un Comtrade. Per vedere il dettaglio della ricerca, clicca qui.
Redazione 2C Edizioni