08/02/2012
Sono 12 anni che in Italia esiste la
possibilità di richiedere il congedo parentale dei padri: una sospensione dal
lavoro retribuita per accudire i propri figli, possibile grazie alla legge
53/2000. Eppure
soltanto il 18% dei permessi retribuiti per motivi familiari è richiesto da
uomini (dati dell’Osservatorio
Nazionale sulla Famiglia del ministero del Welfare). La quasi totalità dei
congedi parentali, infatti, è ancora oggi utilizzata dalle madri lavoratrici.Su
un campione di 4.760 lavoratori che hanno usufruito di
almeno un giorno di congedo parentale, solo 832 sono papà e ben 3.928 mamme. Le donne, inoltre, sfruttano più a lungo degli uomini il
periodo di assenza dal lavoro si ritrovano nell'82% dei casi con solo un terzo
della busta paga, oltre a considerare che l'assenza per la cura dei figli frena
la carriera delle lavoratrici. Insomma, le norme ci sono ma nella realtà non
funzionano come dovrebbero. Non solo, se la media delle donne che
smettono di lavorare per occuparsi dei figli è del 15%, nel Nord
Ovest questo dato sale al 18%.
Per
incentivare i padri a stare a casa con i propri bambini, sostituendo in parte
la mamma, la Regione Piemonte ha siglato un Protocollo d’intesa con l’Inps per
la realizzazione del progetto “Insieme a papà”. Si tratta di un incentivo rivolto ai
dipendenti del settore privato che prevede un contributo aggiuntivo di 400 euro
mensile ai papà che scelgono in congedo parentale
entro il primo anno di vita del figlio. Un sistema per aiutare i padri a
svolgere a pieno il loro ruolo, ma soprattutto per agevolare il rientro al
lavoro delle donne che, troppo spesso, per problemi di conciliazione dei tempi
con la famiglia, rinunciano alla carriera professionale.
Il bando era già stato aperto lo
scorso maggio e, visti i risultati, la Regione ha deciso per una proroga: «I
primi risultati del bando aperto del maggio scorso - spiega l’assessore
regionale al Bilancio e Pari opportunità Giovanna Quaglia - sono stati soddisfacenti: in Piemonte,
fino ad ora, oltre 50 neopapà hanno deciso di dedicarsi per alcuni mesi al
proprio figlio, usufruendo del contributo e consentendo alla mamma di rientrare
al lavoro. Alla luce del rinnovo del Protocollo, in cui sono state introdotte
semplificazioni, ci auguriamo che cresca sensibilmente il numero delle famiglie
che decidono di sfruttare questa interessante opportunità, nata dalla volontà
di condividere le responsabilità genitoriali». Il nuovo bando “Insieme a papà”scade il 31 marzo 2013 ed è scaricabile alla pagina www.regione.piemonte.it/lavoro/pari.
Eleonora Della Ratta