Quattro dipendenti su dieci hanno paura

Secondo Panel Data la percezione di instabilità del posto di lavoro è molto aumentata negli ultimi due anni

24/06/2011

Il 42% dei lavoratori dipendenti ritiene il proprio impiego poco o per niente sicuro, sia per gli scarsi segnali di ripresa che provengono dal mondo economico sia per il rischio di non vedersi rinnovare i contratti in corso. La preoccupazione aumenta per le donne e i giovani (18-34 anni). Nell’ultimo anno la percezione di insicurezza lavorativa si è amplificata per oltre il 60% dei lavoratori ed in sei aziende su dieci si è verificata una riduzione di “lavoro” in termini di taglio degli straordinari, di utilizzo forzoso di permessi e ferie e in certi casi anche di riduzione del personale. Rispetto al 2009, il prolungarsi della crisi economica rende più difficile la possibilità di trovare una nuova occupazione, aumentando la percezione di un mercato del lavoro chiuso.  

Sono questi gli elementi principali emersi da un’indagine di Panel Data (www.paneldata.it), l’istituto di sondaggi di Padova, su un campione di 800 lavoratori italiani (vedi la tabella allegata).  

L’insicurezza sembra aver investito tutto il mondo lavorativo:
se nel 2009 il 31,6% degli intervistati riteneva il proprio lavoro molto sicuro, oggi questa percentuale si è ridotta al 12,0%. A percepire una situazione di maggiore instabilità sono i giovani (18-34 anni) e le donne. Le motivazioni di chi sente poco o per niente sicuro il proprio posto di lavoro risiedono essenzialmente nella constatazione che l’azienda in cui sono impiegati opera in un mercato/settore che ancora stenta a ripartire (42,3%), a cui si aggiunge un 35% di occupati che temono che non possa venire confermato il contratto a termine con cui attualmente sono impiegati.  

Il posto di lavoro nell’ultimo anno. Nell’ultimo anno le preoccupazioni lavorative sono aumentate per il 64% degli intervistati, risultato che non sorprende visto che in 6 aziende su 10 si è verificata una qualche riduzione dell’attività.Viene segnalata la riduzione o interruzione degli straordinari o il ricorso alla cassa integrazione in quasi il 60% dei casi, circa uno su quattro degli intervistati ha aderito alla richiesta da parte dei datori di lavoro di utilizzare permessi o ferie a causa di flessioni nei volumi di lavoro, e in oltre il 20% dei casi vi è stata una riduzione del personale (licenziamenti 2,6%, scadenza contratto 17,9%).  

Il posto di lavoro domani.
Il mercato del lavoro risulta nel complesso bloccato: l’89,6% degli intervistati ritiene che oggi incontrerebbe molte o abbastanza difficoltà a trovare una nuova collocazione lavorativa, percentuale aumentata di oltre il 15% rispetto al 2009. Le difficoltà diventano più consistenti nel caso degli over 54 e degli uomini. L’indagine, secondo Panel Data, fotografa dunque un sentimento di forte preoccupazione tra i lavoratori, che sentono poco sicuro il loro posto di lavoro a causa di una ripresa economica che stenta a ripartire e di una mancanza di misure che consentano di sbloccare un mercato del lavoro che allo stato attuale non offre molte prospettive per il futuro.  

Redazione 2C Edizioni
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