28/12/2011
Un indagato, cui viene
imposto il divieto di uscire dal territorio del Comune per svolgere o cercare
attività lavorativa, ha il diritto di impugnare il provvedimento del giudice.
Questo, in sintesi, il disposto della Corte di Cassazione che con sentenza n.
45345 ha accolto le richieste di un ricorrente spiegando che "laddove le
concrete modalità di applicazione della misura cautelare e le modifiche delle
stesse incidono sull'afflittività della misura e di conseguenza sulla
limitazione della libertà personale, devono essere soggette al controllo
giudiziale ex art.310 c.p.p., a meno che non siano in concreto prive di rilevanza
oppure presentino carattere temporaneo e meramente contingente tale da non
determinare apprezzabile e duratura modificazione dello 'status libertatis'. Di
conseguenza, anche le limitazioni dell'ambito territoriale entro il quale la
persona indagata può svolgere l'autorizzata attività lavorativa sono elementi
che incidono sulle concrete modalità di applicazione della misura e sullo stato
di libertà". Nel caso in esame il giudice di merito aveva negato
all'indagato la possibilità di adire il tribunale per ottenere l'annullamento
del divieto di uscire dal territorio del Comune per motivi di lavoro: l'uomo,
ha così impugnato il provvedimento e "vinto" almeno questa causa.
Alberta Perolo