21/09/2011
Scatta il risarcimento del danno a carico del proprietario
dell'appartamento che ha montato una canna fumaria a una distanza inferiore ai
dieci metri dall'appartamento adiacente producendo emissioni superiori alla
soglia consentita. A stabilirlo è la seconda sezione civile della Corte si
Cassazione con sentenza 18262 che ha rigettato il ricorso dei coniugi
proprietari dell'abitazione "incriminata" spiegando come " il
giudice di appello ha dato conto, infatti, sulla base della C.T.U., che la
prossimità della canna fumaria all'appartamento degli attori (distante appena
tre metri e mezzo) e l'uso della canna fumaria per il riscaldamento domestico e
per la cottura dei cibi, comportava il superamento di tale limite, non
rilevando che, in occasione dell'esperimento peritale, non fossero state
constate immissioni di
fumo a causa della mancanza di vento".
Alberta Perolo