19/10/2011
Dopo le offese in dialetto, le espressioni "Sei un
imbecille" e "Tu non sei nessuno", la Cassazione è tornata a
occuparsi di turpiloquio mettendo al bando l’epiteto "furbetto del
quartierino", celebre frase dell’ex immobiliarista Stefano Ricucci,
coinvolto in un clamoroso fallimento. Questi i fatti: un maresciallo
dell’Esercito invia una mail al comandante mettendo in copia l’ufficiale addetto
alla programmazione economica e finanziaria del comando militare della
Sardegna, definendoli, appunto, "furbetti del quartierino". Il caso
finisce in Tribunale e il maresciallo viene condannato a quattro mesi di
reclusione con l’accusa di diffamazione pluriaggravata. La Cassazione ha di
fatto confermato la sentenza anche della Corte d’Appello, non considerando
convincente in alcun modo la difesa del maresciallo incentrata sulla libertà di
esercizio del diritto di critica essendo egli un rappresentante sindacale. Con
sentenza n. 37046 la prima sezione penale ha sottolineato come " la
dialettica dei rapporti con le controparti non può essere articolata attraverso
un lessico obiettivamente offensivo e lesivo dell’altrui reputazione, che poco
ha a che vedere con l’esercizio del mandato sindacale".
Alberta Perolo