02/11/2011
Victor (nome di fantasia), cittadino del Togo, ha fatto
ricorso contro la sentenza n. 1344/2010 della Corte di appello di Milano.
Motivo del contendere: il riconoscimento dello status di rifugiato politico. La
Commissione territoriale di Milano aveva infatti respinto l'istanza di Victor
diretta a ottenere la protezione internazionale sulla base della considerazione
che non erano emerse persecuzioni dirette nei suoi confronti e che la proposta,
fatta nel 2006, appariva strumentale perché presentata dopo il provvedimento di
espulsione. Il tribunale di Milano ha invece riconosciuto a Victor il diritto
di asilo così come sancito dall’ art. 10 della Costituzione. La Corte di
Appello ha successivamente sovvertito l'esito della sentenza accogliendo il
ricorso presentato dal Ministero dell'Interno.
L'ulteriore coinvolgimento della Cassazione diventa per
Victor un passo obbligato: i giudici stabiliscono che la motivazione della
Corte d'Appello appare insufficiente "laddove attribuisce un ruolo del
tutto marginale all’appartenenza del ricorrente al partito di opposizione e un
peso decisamente inferiore alle violenze subìte rispetto a quelle che sono
state inflitte al padre di Victor". È infatti agli atti un coinvolgimento
diretto e per certi versi pericoloso di Victor nel partito di opposizione del
suo Paese del quale la Corte rileva "l'illegittima persecuzione ad opera
di funzionari in occasione della perpetrazione di brogli a cui aveva cercato di
opporsi, la distruzione del suo domicilio, la carcerazione illegittima del
padre e la sua morte in carcere".
Alberta Perolo