Per pagare in nero servono prove

Il cliente che non fornisce un riscontro deve essere condannato penalmente

17/06/2011

La sentenza 22281 della Corte di Cassazione ha stabilito che è legittima la condanna penale a carico del cliente che giura di aver pagato "in nero" il proprio legale quando non ci sia alcun genere di riscontro probatorio utile allo scopo. Nel caso in esame, infatti, convenuta in un giudizio civile dal proprio avvocato per il mancato risarcimento delle prestazioni professionali offerte in un precedente contenzioso, la  cliente giurava di aver pagato integralmente le somme dovute ma "in nero". Il giudice di primo grado aveva ritenuto non provato oltre ragionevole dubbio che il debito fosse stato saldato dall'imputata: in appello veniva ritenuta provata la penale responsabilità della donna sulla base della denuncia effettuata dall'avvocato, la cui veridicità risultava confermata da molteplici elementi di prova. La Cassazione rigettando il ricorso dell'imputata ha ribadito che è legittima la condanna dell'imputata-cliente, convenuta nel giudizio civile dall'avvocato anche se dichiara di aver saldato "in nero" ogni spettanza al legale senza dare (anche un minimo) riscontro probatorio.

Redazione 2C Edizioni
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