Troppi litigi meglio conciliare

Prima ricerca sul contenzioso civile a Roma. Che potrebbe sparire dai tribunali se si applicasse la mediazione tra le parti. Una chance per la giustizia e le tasche dei cittadini.

29/03/2011
Faldoni in un corridoio di tribunale
Faldoni in un corridoio di tribunale

Roma litiga un po’ di meno, ma ancora troppe cause civili finiscono davanti al giudice e intasano gli uffici giudiziari. Sono quasi un milione e mezzo negli ultimi cinque anni. La maglia rosa va alle cause per il risarcimento dei danni negli incidenti stradali, poi a quelli sulle liti condominiali. Le controversie sulle eredità sono stabili, mentre aumentano le cause tra medici e pazienti. Eppure se si applicasse lo strumento della mediazione obbligatoria tra le parti, prima di andare dal giudice il contenzioso civile si ridurrebbe con grande sollievo per l’amministrazione della giustizia e anche per le tasche dei cittadini: meno sprechi e più risorse. C’è una legge in vigore da un anno sulla “conciliazione”. Tuttavia proprio per due materie importanti, cioè gli incidenti stradali e i condomini, è stata dilazionata l’applicazione per un anno. Invece per sanare i rapporti tra medico e paziente lo strumento della conciliazione prima di arrivare al tribunale è un'ottima occasione e rimedio.

 I dati sono contenuti in una ricerca, la prima per la capitale, realizzata dall’”Osservatorio sui conflitti e la conciliazione”, una vera e propria mappa dei litigi, alla quale hanno partecipato avvocati, commercialisti, giudici ed esperti nella tutela dei diritti dei cittadini. Spiega l’avvocato Paola Moreschini, che insieme a Francesco Caroleo, ha coordinato la ricerca: “C’è una vasta area di conflittualità per la quale lo strumento della conciliazione è la forma più appropriata di risoluzione”. Insomma la conciliazione è una chance per la giustizia, ma oggi è sottoutilizzata. Invece, rileva la ricerca, “la conciliazione deve entrare definitivamente nel menù delle opportunità offerte ai cittadini”. Aggiunge l’avvocato Moreschini: “ I conflitti sono fenomeni con cui dobbiamo convivere. Buoni o cattivi sono solo i rimedi che si utilizzano per risolverli”.

Graffi alla carrozzeria o infiltrazioni d’acqua dal piano di sopra comportano un onere pesante per l’amministrazione della giustizia. Potrebbero risolte da persone esperte che mettono attorno ad un tavolo le parti e le fanno ragionare. Dove si fa nella quasi totalità dei casi la soddisfazione è grande per tutti. Eppure non si fa. Solo il 10 per cento di tutti i procedimenti civili iscritti a ruolo oggi sono sottoposti preventivamente al tentativo obbligatorio di conciliazione. Nella ricerca sono state ascoltate anche chi i conflitti li vive sulla propria pelle. La massima fiducia nella mediazione è rilevata tra i vigili urbani, al secondo posto ci sono gli assessori dei diversi municipi, mentre meno della metà degli avvocati si è mostrato fiducioso nei confronti del nuovo strumento.

In allegato il testo completo della ricerca.

Alberto Bobbio
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Postato da Franco Salis il 29/03/2011 18:42

Ho letto di recente che il provvedimento giuridico in materia è entrato in funzione. Purtroppo gli avvocati hanno indetto manifestazione di protesta per... esigenze di bottega. Era ora-commentai- a lettura terminata. Mi capitava spesso, mi capita sempre meno, di leggere sentenze in materia e mi dicevo, ma per queste cose si va in tribunale? quanto costa? Erano cause che al massimo potevano essere risolte alla Beppe Grillo. Un esempio: i condomini chiamano in causa tre condomini (anche questa procedura è stata cambiata da recente giurisprudenza) per l’apertura abusiva di una porta che consentiva loro il passaggio diretto al cortile con motivazione di dissesto architettonico. Il giudice di primo grado dà torto ai tre. Due dicono:per noi la causa è chiusa, quanto dobbiamo? ecco pronta cassa, ed escono dalla causa. Mentre il terzo resiste in giudizio in secondo grado! pazzesco. Il giudice di secondo grado dà ancora torto al resistente e gli scarica un bel po' di spese di giudizio oltre all’onere del ripristino allo status quo ante. Anche se in merito ho qualche perplessità, dico, in sede di conciliazione, non si sarebbe potuto anche creare un clima più vivibile all'interno dello stabile? Il giudizio di un magistrato potrebbe innescare risentimento e promuovere dispetti e nuove occasioni di ricorso al tribunale. Buona sera

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