08/09/2011
Industrie, piccole imprese, ospedali: per tutti il fattore "rischio" è un problema concreto che traduce un qualsiasi intoppo in un danno economico e d'immagine. Che si tratti di un danno ambientale o commerciale, oppure di un più grave caso di danno sanitario, la parola chiave è prevenzione. Esistono figure specializzate che hanno questo compito: sono i "risk manager", professionisti capaci di affrontare e ottimizzare la gestione dei rischi, ognuno con competenze ben specifiche a seconda del settore di applicazione. La formazione avviene in genere dopo la laurea, con un master.
Il consorzio universitario Cineas, nato su iniziativa del Politecnico di Milano, mette a disposizione per il prossimo anno accademico 20 borse di studio, destinate proprio alla formazione di risk manager. Sono cinque i master previsti e per ciascuno vengono messe a disposizione quattro borse che coprono il 50% del costo da sostenere. Le domande devono essere presentate entro il 31 ottobre (www.cineas.it).
«La cultura della valutazione, riduzione e prevenzione del rischio, in modo particolare nelle industrie e nelle imprese italiane, sta crescendo - spiega Adolfo Bertani, Presidente di Cineas, consorzio universitario specializzato nella formazione avanzata sulle tematiche legate alla gestione dei rischi - Il cambiamento di rotta dipende dal fatto che l’80% delle imprese ritiene che i rischi siano oggettivamente aumentati e che, quindi, vada innalzata la soglia di attenzione nei confronti della previsione e della riduzione delle incognite».
Le borse di studio daranno la possibilità di accedere ai master in Risk Engineering, i rischi aziendali e industriali, in Hospital Risk Management, per la formazione di professionisti capaci di supportare il sistema decisionale del management ospedaliero, in Environmental risk assessment and management, per chi vuole specializzarsi quadro normativo vigente sui temi ambientali e valutare il rischio ambientale, e in Loss adjustment (livello base o avanzato) per la gestione del rischio nei sinistri.
Martina Mosca