08/02/2012
Gli studenti dell'Istituto Costa di Lecce che hanno ideato il progetto
Dall’ex ministro Padoa-Schioppa al ministro Cancellieri: in
tanti negli ultimi anni hanno definito, a torto o a ragione, i giovani italiani
“bamboccioni”, attaccati alla mamma e all’Università sotto casa. C’è chi vuol
dimostrare, però, che anche stare “vicino alla mamma” non è solo mammimso: «Non siamo mammoni, siamo “terroni”, ovvero
vogliamo restare attaccati alla nostra terra», dicono gli studenti
dell’Istituto tecnico Costa di Lecce. Tanto che, per restare nel Salento,
da dove ogni anno molti ragazzi, con l’aiuto delle famiglie, si spostano al
Nord per studiare o trovare un’occupazione, stanno cercando di inventarsi una nuova attività che rilanci
l’economia locale.
«I ragazzi si stanno impegnando per
inventarsi un lavoro che non c’è, per restare sul territorio e contribuire alla crescita
economica della Puglia e, possibilmente, di tutto il Meridione – spiegano i
docenti dell’Istituto. - Ogni anno molti giovani meridionali, diplomati e
laureati, lasciano casa, amici e paese per recarsi al Nord, in Europa e oltre,
in cerca di una possibile occupazione, posto fisso o flessibile che sia. Lo
sappiamo bene noi che operiamo nel mondo della scuola e che, dopo due mesi dal
diploma, veniamo puntualmente informati sulle scelte future dei nostri ex
studenti (parliamo di quelli che hanno deciso di non proseguire gli studi) e,
anno dopo anno, restiamo con quell’amaro in bocca causato da questa triste e
persistente condizione».
Per dare una svolta, dallo scorso settembre, gli studenti della 3B,
coordinati dal professore Daniele Manni, stanno lavorando per sfruttare il
riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità.
L’idea dei ragazzi è quella di rilanciare i prodotti
della terra e della cucina della zona, per far conoscere a livello
internazionale (soprattutto in Usa, Canada, Germania e Gran Bretagna) che il
meridione d’Italia è la culla della Dieta Mediterranea e che i suoi prodotti e
la sua cucina tradizionale rappresentano da sempre uno dei regimi alimentari
più sani e gustosi.
Un lavoro sul fronte comunicativo per far crescere la domanda dei prodotti
e il turismo. Gli studenti hanno così creato e registrato il brand “Dieta
Med-Italiana” (non è altro che la contrazione di Dieta Mediterranea
Italiana) e opereranno nella promozione di quella che chiamano la “tripla A”,
ovvero Agricoltura,
Alimentazione e Ambiente. Un passo per il rilancio innovativo dell’agricoltura,
dell’ittica e dei relativi prodotti, la promozione e commercializzazione in
tutto il mondo del regime alimentare della dieta mediterranea, sempre nel
rigoroso rispetto dell’ambiente.Il primo passo è l’uso di siti web, blog e social network per diffondere e far conoscere il progetto nel resto
del mondo. Inoltre, stanno organizzando per il prossimo maggio il primo “Festival
della Dieta Med-Italiana”, per attirare in Salento esperti, appassionati e
curiosi.
Martina Mosca