08/03/2012
«Sono figlia dell’Africa e quando la
gente ascolta la mia musica pensa alla lotta per l’istruzione e a quella
contro la mutilazione genitale femminile». A parlare è la cantante di
origine beninese, vincitrice di un Grammy Award, Angélique Kidjo,
protagonista del concerto-evento contro la piaga della mutilazione
genitale femminile dello scorso 28 febbraio all’ONU, che Rai5 trasmette
il giorno della festa della donna, stasera alle 21.15.
Introdotto da due interviste di Giovanna
Botteri alla stessa Kidjo e al Ministro delle Pari Opportunità Elsa
Fornero, il concerto propone grandi classici come “Summertime” di George
Gershwin, “Voodoo child” di Jimi Hendrix, “Gimme shelter” dei Rolling
Stones e numerosi successi della Kidjo come “Agolo”, “We We”, “Adouma”,
“Wombo Lombo”, “Afirika”, “Batonga” e “Malaika”, che artisti come Bono,
Carlos Santana e Herbie Hancock hanno più volte cantato con lei.
Icona del Jazz e del Pop africano e
prima Diva del Continente Nero, Angélique Kidjo da anni è impegnata con
la sua Fondazione Batonga nella lotta per l’istruzione delle giovani
africane, perché è fortemente convinta che “dare alle donne la
possibilità di studiare è fondamentale per sconfiggere la mutilazione
genitale femminile, perché le ragazze accettano ciò che viene imposto
loro dalla famiglia, mentre se sono istruite hanno la forza di
combattere e decidere il loro futuro”. La sua battaglia si unisce a
quella dell’Italia, che alle Nazioni Unite, attraverso la Rappresentanza
Diplomatica del nostro Paese e in collaborazione con Unicef e Unfpa, ha
voluto la straordinaria serata di musica volta a ricordare al mondo la
violenza a cui migliaia di donne sono sottoposte.
Silvio Magnozzi