26/08/2011
La puntata di La grande storia, in onda stasera su Rai3 alle 21.05, propone il documentario “Il corpo di Hitler”
di Tiziana Pellegrini. Hitler era vegetariano, igienista, ecologista.
Sognava di sconfiggere il cancro, di poter guarire ogni malattia,
inseguiva la chimera del corpo perfetto. Il film documento de La Grande Storia racconta
un’immagine inedita e molto particolare del Terzo Reich e del suo
Führer, un nazismo le cui parole d’ordine non sono guerra, persecuzione e
sterminio, ma salute, rispetto per l’ambiente, tutela degli animali,
lotta alle malattie. La Germania degli Anni Venti è un paese
all’avanguardia in campo medico, con una ricerca e una tecnologia molto
evolute: dalle maglie di questo progresso, prende corpo il folle disegno
di Hitler di forgiare un popolo di guerrieri sani, vegetariani e senza
vizi. Trasformare i tedeschi in una nuova razza, selezionata e
dominatrice.
Questa è l’utopia che scaturisce dalla stessa aberrante
logica che genera i programmi per l’eliminazione dei malati di mente e
per la selezione della razza. Il nazionalsocialismo si occupa di rendere
salubri gli ambienti di lavoro, intraprende una dura battaglia contro
il fumo, promulga leggi per la tutela del paesaggio e la salvaguardia
dell’ambiente, proibisce la vivisezione, sostiene l’agricoltura
biologica, l’alimentazione vegetariana, l’omeopatia e l’abbigliamento
naturale, raccomanda lo sport all’aperto, esalta la cultura del nudismo.
“Il corpo di Hitler” mostra le rare immagini del più grande campo
nudista del mondo, appena fuori Berlino. È organizzato dal movimento
naturista tedesco fondato da Adolf Koch nel 1921, che durante il nazismo
raggiungerà oltre 300 mila seguaci in tutta la Germania. “Il nostro corpo appartiene alla nazione! Il nostro corpo appartiene al Führer! Abbiamo il dovere di essere sani!”. Così recita uno slogan della Hitlerjugend, la Gioventù hitleriana. E Hitler ribadisce “Sta crescendo una nuova splendida generazione. Indossano tutti la stessa camicia bruna. Sembrano usciti tutti dallo stesso uovo”.
Il Terzo Reich s’incarica di forgiare questa splendida gioventù
omologata.
Ma il suo Führer è un uomo tutt’altro che sano e perfetto, è
un uomo dal corpo sempre più stanco e malandato, afflitto da fobie e
malattie reali e immaginarie. Per la prima volta, la sua salute è
ricostruita attraverso i diari di un testimone d’eccezione: il medico
personale, Theodor Morell, al fianco del Führer dal 1936 al 1945. I suoi
appunti, le analisi, le cartelle cliniche sono documenti esclusivi,
materiali originali, microfilmati e conservati negli Archivi Nazionali
di Washington, materiali mai mostrati fino ad oggi in televisione.
Dissenteria, sclerosi coronarica, Parkinson, il declino fisico di Hitler
descrive una parabola simmetrica all’inesorabile e definitivo declino
del Terzo Reich. Finché dalle macerie fumanti della Cancelleria di
Berlino emergerà un corpo di sesso maschile semi carbonizzato, repertato
dai servizi segreti sovietici come cadavere di Hitler. Quei resti, che
sono la prova della morte del dittatore nazista, non verranno mai
mostrati a nessuno. Se li contenderanno i vari servizi segreti russi
nell’immediato dopoguerra. Saranno per Stalin un tabù, un affare “che
scotta”, una questione di Stato. Rinchiusi in casse per munizioni,
inizieranno un lungo viaggio attraverso la Germania dell’Est e, senza
mai raggiungere Mosca, saranno un ultimo, inutile, trofeo di guerra.
Silvio Magnozzi