Il ritorno del leone bianco

La nuova puntata di Superquark di Piero Angela

29/07/2010
Piero Angela
Piero Angela

Il nuovo appuntamento di Superquark condotto da Piero Angela propone il documentario “Il ritorno del leone bianco”, in cui si racconta la storia di questi animali rarissimi e di una donna che, in Africa, nella riserva di Timbavati, sta dedicando la propria vita al salvataggio di questa specie. Il leone bianco, infatti, pur essendo originario di queste terre, scompare appena nato, probabilmente perché vittima di bracconieri senza scrupoli.

Per la rubrica della medicina, il servizio di Marco Visalberghi e Barbara Bernardini condurrà negli Stati Uniti, all’Università di Stanford, dove alcuni ricercatori mostreranno come funziona il meccanismo dell’interferenza RNA, un sistema, cioè, che riesce a regolare l’attività di alcuni geni  distruggendo il materiale genetico nocivo di virus e batteri.

È possibile ricostruire ecosistemi ormai scomparsi? Superquark si è occupato alcuni anni fa di una direttiva dell’Unione Europea che incoraggiava i coltivatori a produrre “ambiente naturale”. E’ trascorso diverso tempo da quel regolamento. Quali sono i risultati? Lorenzo Pinna e Gian Marco Mori andranno ad indagare in Emilia Romagna, la regione che più delle altre ha sfruttato le possibilità offerte dalla direttiva europea. Quali sono i danni che gli uccelli possono provocare al traffico aereo. Ne parleranno Barbara Gallavotti e Giulia De Francovich.

Trovare una bella conchiglia è sempre motivo di stupore, soprattutto per la sua particolare forma a spirale. Un cardiologo italiano ha notato che anche le arterie del nostro cuore hanno una forma a spirale. Questa somiglianza non è casuale. Nel servizio di Giovanni Carrada e Andrea Pasquini, si parlerà di come un gruppo di ricercatori dell’Università di Berkeley, in California, ha scoperto che un gene nell’embrione dei molluschi provoca l’avvolgimento a spirale della conchiglia, e che gli uomini condividono questo gene con i molluschi.

Il dibattito sul riscaldamento globale continua. Alla Royal Society of Science in Gran Bretagna, si ricorre alle intuizioni della geoingegneria. Questa branca scientifica si pone in primo luogo l’obiettivo di rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera per raffreddare il pianeta, e analizza la possibilità di riflettere luce solare verso lo spazio, creando ombra nel pianeta. Nel servizio di Francesca Marcelli, le soluzioni proposte.

Giovedì 29, 21.20 - Rai1

Eugenio Arcidiacono
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