08/02/2012
È stato uno dei più spietati dittatori del XX secolo, ma è anche
diventato un simbolo, un’immagine condivisa da Oriente e Occidente,
dalle stampe sulle magliette al celebre ritratto di Andy Warhol. È Mao
Tse Tung, protagonista dell’ultima puntata di “Icone, corpi che parlano”, in onda su Rai5 stasera alle 22.15. Un
destino singolare, quello di Mao: un fenomeno apparentemente
inspiegabile, che si è trasformato da dittatore molto duro in simbolo di
bonomia e saggezza. Marco Ferante, conduttore e co-autore di “Icone”,
prova a razionalizzare la figura di Mao, con gli interventi della più
popolare scrittrice cinese, Jung Chang, Francesco Sisci – giornalista
italiano che vive a Pechino da quasi trent’anni – di Gherardo Frassa,
Filippo Sensi, del pittore Sergio Lombardo, e di alcuni sociologi e
psicologi della comunicazione. La puntata analizza il volto,
l’espressione, la figura, la mimica, l’iconografia e l’attività
propagandistica dell’ultimo imperatore cinese, nel tentativo di spiegare
il suggestivo mistero del pop di derivazione maoista.
Silvio Magnozzi