11/11/2011
Dopo dieci anni “Racconti di vita”, storica testata di Rai3 dedicata al sociale, si trasforma in “Paesereale”
che pur legandosi idealmente a quella tradizione si presenta
sostanzialmente rinnovato e non solo nel titolo. Il nuovo programma
cambia infatti collocazione: passa dalla domenica al sabato e andrà in
onda in diretta alle 9.10 dal 12 novembre. Un’ora di trasmissione
durante la quale a discutere d’attualità sarà proprio quel “Paese reale”
che i talk d’informazione riducono a brevi contrappunti nel dibattito
tra esponenti politici.
“Paesereale” sarà, invece, uno
spazio di discussione e di confronto che vedrà protagonisti non i soliti
noti ma quei cittadini espressione di quella rete di cittadinanza
attiva che si esprime in forme più o meno organizzate. Movimenti,
organizzazioni, associazioni, gruppi, comitati e altro che oggi
rappresentano quel tessuto civico che vuole intervenire nel dibattito
pubblico su questioni cruciali della vita economica, politica, sociale e
culturale del Paese.
“Abituati come siamo a confrontarci su ciò che divide il mondo politico, con Paesereale
vogliamo verificare come quegli stessi temi si riverberano nel
dibattito tra cittadini” spiega Giovanni Anversa, conduttore e autore
con Alessandro Scalco. “Se in Parlamento si discute di manovre
economiche come se ne parla invece nel sociale? Se la politica si divide
sul testamento biologico come si dividono le persone? Se il Palazzo si
divide sulle unioni gay, noi cercheremo di capire come reagisce invece
il Paese”.
A partire da una domanda d’attualità, lo
studio si animerà non solo grazie agli ospiti, con le loro storie e le
loro esperienze, ma anche con il contributo di filmati che rilanceranno
alcune provocazioni allargando il contesto al Paese e ai suoi territori.
Un ruolo fondamentale lo avranno anche
le telefonate in diretta del pubblico da casa che interverrà raccontando
le proprie storie e le proprie opinioni così da arricchire il dibattito
in studio.
“Lo scopo non è solo quello di dare una
visibilità diversa al Paese reale - sfuggendo alla subalternità dei talk
tradizionali in cui i cittadini incarnano solo o la protesta o la
disperazione – ma di far conoscere anche chi, nella realtà quotidiana,
si impegna per denunciare, per difendere, per proporre” continua
Anversa.
Per fare questo lo studio, disponendo di una postazione
multimediale, dialogherà durante la diretta televisiva con gli
spettatori anche attraverso il sito e il profilo facebook del programma,
un altro strumento a disposizione dei cittadini per comunicare
contenuti, proposte e vicende personali.
L’attualità sarà la principale fonte da
cui trarranno ispirazione le puntate, un’attualità che si impone nel
presente ma anche come delinearsi di fenomeni sottotraccia che vanno
segnalati e interpretati. “Un’attualità a cui il programma guarderà con
un approccio attento a individuare aspetti particolari, meno discussi,
ma che sono significativi non solo per aumentarne la comprensione ma
anche per rendere più originale il nostro contributo”.
Accanto a queste motivazioni spicca
anche la decisa propensione a considerare questo spazio televisivo una
nuova opportunità per i cittadini di sentirsi legati al proprio servizio
pubblico radiotelevisivo in un momento di forte scollamento generale.
Rinsaldare questo legame non solo a partire da un titolo fortemente
simbolico, ma soprattutto considerando il programma uno spazio aperto
dove far arrivare non solo il disagio di tanti, ma anche quella energia
positiva che attraversa il Paese reale e aspira a renderlo migliore.
Eugenio Arcidiacono