02/11/2011
Qual è il vero significato di un
oggetto, al di là della sua funzione primaria? Che senso può assumere,
al di là del suo uso, nella società moderna? Sono le domande che si pone
“Questa non è una pipa – dizionario della contemporaneità”, il
nuovo programma con Pietrangelo Buttafuoco in onda su Rai5 il mercoledì
alle 22.45 a partire da stasera. Analizzando una serie di
oggetti/concetti, la trasmissione, che prende il titolo dal celebre
quadro di Magritte, prova a fare un ritratto originale e divertente
della nostra società, con i suoi miti rapidi e facilmente degradabili.
Gli oggetti/concetti di cui si parla sono di uso quotidiano ma hanno
assunto un significato che va ben oltre le loro caratteristiche
funzionali. Dal cellulare, che è si un telefono portatile, ma che
significa anche reperibilità continua, fine dell’anonimato, sintesi
estrema e mutamento delle regole ortografiche con gli sms; al wonderbra,
che è un reggiseno ma rappresenta il culto del corpo, la manipolazione,
l’ibridazione uomo-macchina e il “posthuman”.
In ogni puntata
Pietrangelo Buttafuoco invita ad una “lettura” dell’oggetto che
trascende il concetto funzionale. “Questa non è una pipa” narra ciò che
di invisibile c’è nel visibile e lo fa anche attraverso lo strumento del
“Vox Populi”, termometro del comune sentire, e l’ “Ipse dixit”
carrellata di opinioni di personalità della cultura e dello spettacolo
che parlano, spesso in modo divertito e divertente, del loro rapporto
con l’oggetto/concetto.Il programma, di Pietrangelo Buttafuoco e
Francesco Pontorno, con la regia di Tiziana Vasta, ha una veste grafica
fortemente caratterizzante, giocata su toni e colori che richiamano
l’arte di Fortunato Depero, e usa come set uno sfasciacarrozze di
periferia, luogo che simbolizza efficacemente le rovine della modernità. Protagonista
della prima puntata è il telefono cellulare. Nelle successive il
programma parlerà di wonderbra, wireless, kebab e raccolta differenziata
e molti altri, fino ad arrivare ad un autentico mito moderno come la
Coca-Cola.
Silvio Magnozzi