Tra martello e incudine

La lavorazione del ferro battuto celebrata in una mostra e in un catalogo

20/01/2012

Dalla lavorazione tutta manuale del ferro battuto e dalla la tradizione dell’artigianato di aziende italiane come la Sampietro 1927 di Lipomo, località alle porte di Como, è nato “Tra martello e incudine”, l’iniziativa che ha messo a confronto alcuni bravi designer con il lavoro del ferro. Così, dai disegni di Carlo Contin, Dunja Weber, Federico Angi e lo studio 4P1B sono nati pezzi d’arredamento unici, tutti fatti rigorosamente a mano.


Per Fendiforgia, Carlo Contin ha disegnato una sedia da estero che si ispira al mondo della natura. La forma finale viene generata da due linee continue che si intersecano, andando a formare rispettivamente il sedile e le gambe posteriori e le gambe anteriori con lo schienale, incontrandosi tra loro in un unico punto. Lo schienale della sedia viene poi realizzato tagliando longitudinalmente il tondino in metallo per poi allargarlo mediante laminazione e sagomato in modo da garantire un giusto comfort. La seduta è ottenuta intrecciando irregolarmente una piattina in gomma grezza, fino a creare un disegno irregolare simile ad una ragnatela.

I tavolini Tools, di Federico Angi, sono realizzati con un piano in lamiera di 3 mm di spessore e una struttura in noce cataletto. Vengono prodotti secondo le tecniche di forgiatura utilizzate un tempo dagli artigiani per creare strumenti da lavoro tipici della vita contadina. La spessa lastra di ferro del piano viene tagliata, battuta e lavorata interamente a mano dal fabbro, mentre pieghe, torsioni e stiramenti sono il risultato di un lavoro artigianale, impossibile da ottenersi con altri materiali o metodi di lavorazione.

Tre sottili nastri di ferro, opportunamente attorcigliati secondo un disegno elicoidale creano un candelabro a tre bracci, pensato dal designer Giulio Iacchetti. Il metallo si trasforma e si plasma sotto l’effetto del maglio, che permette al ferro di ammorbidirsi per andare a costituire base, braccio e supporto delle candele.

Prendendo ispirazione dalle decorazioni moresche e dalle griglie geometriche che spesso le compongono, è stato disegnato da 4P1B Design Studio un modulo a base triangolare. Questi elementi sono in grado di combinarsi tra di loro andando a formare superfici grazie a un semplice sistema di aggancio. Nascono così pareti di grande suggestione, con disegni che dimostrano la grande abilità artistica dei maestri artigiani.

Eleonora Della Ratta
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