Pitti Uomo/ Il tessile trascina l’Italia

Al Salone di Firenze si respira un’atmosfera di ottimismo. Il settore ha superato la crisi e il Made in Italy di qualità invade di nuovo tutto il mondo

16/06/2011
Michele Tronconi, Presidente di Sistema Moda Italia
Michele Tronconi, Presidente di Sistema Moda Italia

Colore, tanto casual, nuove idee e un certo fermento creativo che ha dato ai visitatori l’impressione che finalmente la promessa della ripresa non sia poi così lontana dal realizzarsi. Pitti Immagine Uomo ritrova lo smalto, anche approfittando della selezione naturale che ha spazzato dal mercato le aziende improvvisate e chi non ha avuto la forza di resistere ai tre anni più difficili della moda italiana. Un’opinione condivisa dagli imprenditori che a Firenze scommettono sulla ripresa ormai confermata anche dalle esportazioni e dalle cifre sull’andamento manifatturiero rese note proprio in questi giorni. Il tessile è una locomotiva e al suo interno si registrano veri exploit, come quello dei lanifici che hanno già recuperato le percentuali pre-crisi e sono tornati, spesso migliorandoli, ai livelli del 2007. «Ora più che mai dobbiamo serrare le fila e approfittare della buona predisposizione dei mercati». In Europa sono i Paesi dell’Est a mostrare interesse crescente per il miglior made in Italy. «La Polonia è diventato uno sbocco importante», spiega Luciano Donatelli, amministratore delegato di Novaseta, società che controlla alcuni marchi noti nel settore degli accessori (come Leonard) e dell’abbigliameno (come la maglieria pregiata Cains Moore). «In quel Paese i grandi gruppi stanno aprendo negozi anche monomarca a un ritmo vertiginoso. I polacchi, al contrario dei russi, ma come cecoslovacchi e ungheresi, amano l’eleganza di classe, tipica del Made in Italy, sanno scegliere e ora ne hanno anche la possibilità economica».

La Fortezza da Basso che ospita il Salone, è completamente occupata dall’esposizione. Oltre ai locali “storici” ci sono numerose installazioni provvisorie, esclusive. Circa 1.000 i marchi alla Fortezza da Basso, a cui si aggiungono le 85 collezioni donna protagoniste a Pitti W alla Dogana, per un totale di quasi 1.100 collezioni presentate. Il ruolo del Salone come punto di riferimento sulla scena internazionale è dimostrato dai numeri delle aziende e dalle richieste di partecipazione, in continuo aumento a ogni edizione, quest’anno in particolare. C’è una lunga lista d’attesa di aziende che fanno richiesta di presentare le loro collezioni al Padiglione Centrale, il luogo che nelle ultime stagioni si è affermato come il contenitore in cui Pitti Uomo elabora le tendenze più attuali di lifestyle.

Da una parte il Piano Inferiore - con nomi come Boglioli, Brunello Cucinelli, Church’s, Cruciani, Isaia, Lardini e altri - e collezioni che esprimono una raffinata contaminazione tra classico, ricerca e sportswear. Dall’altra il Piano Attico con protagonisti nomi di punta del nuovo classico come Albert Arts, Altea, Kiton, Herno, Luciano Barbera, Sartorio e Silvano Lattanzi - che si distinguono per l’esclusività e la qualità dei materiali e delle lavorazioni artigianali che impiegano. E poi il Piano Terra, che attraverso il suo percorso tra le collezioni dialoga in modo diretto con il mondo sportswear (al Padiglione Cavaniglia) da una parte, e con la ricerca delle collezioni del fashion district (Futuro Maschile, Touch!, L’Altro Uomo) dall’altra. Realtà affermate che da molte stagioni puntano sulla Fortezza da Basso per rinnovare la loro identità, al passo con la velocità del presente.

Ma quali sono le tendenze che emergono? L’eleganza maschile di nuova generazione è fatta da sartorialità artigianale, attenzione ai dettagli, styling e innovazione nei materiali. Questi gli elementi che stanno caratterizzando il un nuovo guardaroba classico ma contemporaneo, formale e attuale. Senza tempo nel tempo, senza stagioni nelle stagioni. Anche se a Pitti sfila la prossima primavera-estate.  Completi e capispalla dai volumi morbidi sono abbinati con nonchalance a  camicie fantasia ton sur ton. Il tempo lascia il segno sui tessuti naturali: cotoni, lini, sete mostrano un'aria vissuta e lavata e sono trattati manualmente, con il risultato di capi unici, mai uno uguale all'altro.  La giacca e il completo sono sempre i protagonisti. Il vero must della prossima estate, però, sembrano essere le sciarpe da uomo, che mettono in secondo piano le cravatte, un accessorio molto meno considerato per il periodo estivo. «Danno un tocco di stile all’abbigliamento maschile, sia elegante che casual», spiega Marco Della Croce, contitolare di Lanificio Alfredo Pria (con lo Sciarpificio Ma.Al.Bi).

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