14/09/2011
Può il design cambiare la vita delle persone?
Forse sì, questo dimostrano i 60 progetti tra un migliaio, provenienti da 78 Paesi, selezionati per il più grande premio in denaro per il design, l’INDEX Award, che viene assegnato ogni due anni a Copenhagen. Circa 800 mila euro da dividersi tra i vincitori delle cinque categorie (Corpo, Casa, Lavoro, Gioco e Comunità).
Quest’anno, per la prima volta, chiunque poteva proporre la candidatura di un design volto a migliorare la qualità della vita. A giudicare è stata una giuria internazionale composta da designer, studenti di design, professionisti, uomini d’affari e curatori di mostre. Il requisito che conta più di tutti per INDEX, l’organizzazione danese senza scopo di lucro che lo promuove, è il concetto "design che migliora la vita." Cambiamenti climatici, inquinamento, disastri naturali, solitudine, povertà, cura degli anziani...il design può e deve giocare la sua parte.
Nella categoria “Gioco” è stato premiato un airbag invisibile per ciclisti.
L’idea è di coniugare un accessorio per la sicurezza degli utenti delle due ruote con un capo alla moda, perché uno dei motivi per i quali i ciclisti indossano poco il caschetto è la vanità.
In pratica si tratta di un collare che si indossa come una sciarpa intorno al collo, ma in realtà all’interno cela un sistema di sicurezza che, in caso di incidente, interviene gonfiando l’airbag. L’invenzione è di due giovani designer svedesi, Anna Hauptmann e Terese Alstin e sono previsti distinti modelli per le collezioni moda uomo e moda donna.
Se il ciclista subisce un forte urto e in ogni condizione di ribaltamento, i sensori all’interno del collare intervengono: in poche frazioni di secondo gonfiano col gas il piccolo airbag, che diventa un casco avvolgente e protegge la testa del malcapitato da colpi e urti durante la caduta.
In Italia ogni anno muoiono circa 300 ciclisti e si contano migliaia di incidenti ciclistici, in alcuni casi gravi, più che in altri Paesi europei, sia per l'assenza di piste ciclabili che per la forte diffusione del ciclismo.
Nella categoria “Corpo” ha vinto invece uno svizzero americano con un
progetto di occhiali flessibili a basso costo per i bambini messicani
che non possono permettersi cure oculistiche.
In alcuni Stati del Paese centroamericano il 50% dei bambini ha bisogno
di occhiali e l'11% non riesce a studiare con profitto per problemi di
vista. Dopo una visita gratuita a scuola, già 100.000 bambini hanno ricevuto
gli occhiali secondo la gradazione di cui necessitano ed è previsto che
ne verranno distribuiti circa 400.000 paia ogni anno. Il vincitore,
Yves Behar, era stato già insignito in passato del Premio, per aver
progettato un computer portatile del costo di 100 dollari.
Nella categoria “Casa” il vincitore è ELEMENTAL Monterrey, un modello
rivoluzionario di social
housing, sviluppato anche questo in Messico. In sostanza le famiglie
sono coinvolte attivamente nella progettazione e realizzazione della
casa. Normalmente il costo della casa incide per il 70% rispetto a
quello del terreno: in questo caso, invece, solo per il 20%.
Una speranza per un sesto della popolazione mondiale che vive ora in
baracche o abitazioni di fortuna, una percentuale tra l'altro destinata a
crescere fino al 41% entro il 2030 secondo le statistiche.
Nella categoria “Comunità” ha vinto invece la capitale della Corea del
Sud, Seul, con il progetto “Design Seoul” che mette la persona al centro
e concorre a realizzare una città più ecologica e dove si vive meglio.
L'India ha vinto, infine, nella categoria “Lavoro”, con un concorso dà
ai ragazzi la possibilità di esprimere le loro idee su come migliorare
la vita quotidiana e metterle in pratica.
Gabriele Salari