20/11/2010
"Il modello scelto è l'Andalusia, una terra selvaggia e ricca di attrattive che è cresciuta in modo esponenziale in questi ultimi anni dal punto di vista turistico, partendo anche dalla promozione dei suoi prodotti gastronomici e dei suoi vini. L'Andalusia è riuscita a fare sistema e a creare, in fondo, un marchio".
Chi parla è il presidente della Camera di Commercio di Grosseto, Giovanni Lamioni, che grazie ad eventi come Maremmawineshire, ospitato il 21 e 22 novembre a Milano presso lo spazio Ex Pelota (via Palermo 10), vuole fare conoscere al vasto pubblico le potenzialità della Maremma anche attraverso i suoi vini e portarla a diventare una nuova Andalusia.
"L'Andalusia italiana", conferma. "Un lavoro che richiede un grande impegno e la partecipazione di tutta la Maremma e dei suoi produttori e che nasce soprattutto dall’amore per una terra che credo rappresenti uno dei gioielli nel mondo. Sono orgoglioso di appartenervi".
Gioiello, davvero, la Maremma grossetana non ha nulla da invidiare a nessun altra regione italiana e internazionale. Dimenticato il suo passato di terra di paludi e briganti, "amara" e in qualche modo avversa all'uomo, oggi la regione dei butteri mantiene ancora intatto il suo fascino aspro, fatto di forti contrasti, ma anche di regione fortemente vocata all'accoglienza e all'ospitalità.
Spiega ancora Lamioni: "Insieme a GrossetoFiere abbiamo creato Maremmawineshire, un evento che porterà a Milano e non solo (a gennaio saremo infatti anche a Roma) le eccellenze enologiche del nostro territorio. Partendo dal vino vogliamo far scoprire le bellezze di questa zona incontaminata, che rappresenta ben il 20% dell'intera Toscana con una densità di appena 220 mila abitanti, poco più di un quartiere di Milano. Una regione che è cresciuta molto in fretta in questi ultimi decenni, ma che ha saputo tenere ben salde le sue tradizioni”.
"Da noi incontri ancora i veri butteri. Non è folklore da cartolina: sono ragazzi che svolgono ancora con passione un mestiere antico. I nostri giovani hanno saputo dare modernità alla regione, senza dimenticare o svilire le tradizioni locali".
"La Maremma era considerata un tempo la terra delle tre P negative. Punizione: qui venivano spediti a lavorare quelli che dovevano essere puniti. Prima nomina: quando veniva affidato un nuovo incarico era qui che erano mandate le persone a fare gavetta. Pensionamento: qui finivano le carriere politiche. Oggi la Maremma, per me, è quella delle tre P positive. Paesaggio, perché qui è davvero fantastico. Passione. Prodotti, pensando alle grandi eccellenze agroalimentari".
E in fatto di eccellenze, il vino viene sicuramente al primo posto, con un D.O.C.G, il Morellino di Scansano, e ben sette D.O.C. (Ansonica Costa dell’Argentario, Bianco di Pitigliano, Capalbio, Montecucco, Monteregio di Massa Marittima, Parrina, Sovana).
A Maremmawineshire saranno presenti ben 160 espositori.
Continua Lamioni: "In Maremma ci sono circa 9 mila ettari di vigneti e 2500 aziende vitivinicole; poco meno di 300 imprese imbottigliano. A Milano, quindi, sarà presente il 60 per cento degli imprenditori, che ogni anno producono circa 12 milioni di bottiglie, 9 milioni di queste sono di Morellino di Scansano, il vino più noto e pregiato del nostro territorio".
Dunque, una buona occasione per i milanesi per scoprire, anche in una stagione che certo invita meno a spostamenti e viaggi, i gusti e i sapori di un territorio che molti nel mondo ci invidiano. Ma è solo il primo passo per avvicinarsi alla Maremma. "Da novembre 2011 porteremo in giro per l'Italia una nuova iniziativa, Maremmafoodshire, dedicata alle eccellenze agroalimentari", conclude Lamioni. "Anche olio, carni, salumi e formaggi della nostra terra, vi assicuro, meritano un assaggio...".
Giusi Galimberti