Gesù s'impara (anche) giocando

L'ex tastierista dei Litfiba Antonio Aiazzi realizza insieme con la moglie Nathalie giochi da tavolo. L'ultimo nato insegna a conoscere la vita di Gesù, divertendosi in famiglia.

15/11/2010
Antonio Aiazzi, ex Litfiba, con la moglie Nathalie alla Libreria San Paolo di Piazza Duomo a Milano.
Antonio Aiazzi, ex Litfiba, con la moglie Nathalie alla Libreria San Paolo di Piazza Duomo a Milano.

Cosa accadde a Maria e Giuseppe al loro arrivo a Betlemme? Quale degli apostoli ha tradito Cristo? Cosa fece Gesù di inusuale prima dell'Ultima Cena? Queste sono solo alcune (e certo tra le più facili) delle 600 domande a cui devono rispondere i giocatori del nuovo gioco da tavolo Vita di Gesù, edito da Rebus Project e presentato nei giorni scorsi anche alle Librerie San Paolo. Una via di mezzo tra Trivial Pursuit e il gioco dell'oca, che prevede un percorso da completare casella dopo casella: si parte da Betlemme, si scende nel deserto, si risale in Galilea e si vince arrivati a Gerusalemme.

   "Per avanzare sulle caselle è necessario rispondere alle domande, che ripercorrono in modo educativo ma comunque anche accattivante il cammino della vita di Gesù", spiega Antonio Aiazzi, fiorentino, ideatore del gioco insieme alla moglie Nathalie Chaineux, belga, appassionata e collezionista di giochi di società fin da ragazzina. Gli appassionati di rock, proprio di quello più tosto, forse lo ricordano. Antonio è stato fino al 2006 tastierista dei Litfiba, tra i fondatori di quella che è sicuramente una delle più note band italiane, nata a Firenze nel 1980 e di recente riformata con l'acclamato ritorno del cantante Piero Pelù

   Può sembrare strano pensare che un rocker duro si interessi di giochi per ragazzi, ma basta parlare con lui pochi minuti per capire come l'intrattenimento sia per lui una vocazione, non solo con la musica, il suo primo amore. "Ci tengo a dire che i nostri giochi sono proprio per tutta la famiglia", dice "dai bambini di 4 anni (per cui è previsto il percorso semplificato) ai nonni".

    Obiettivo? "Conoscere Gesù divertendosi", spiega. "Questo non è il primo gioco da tavolo che realizziamo. I toscanacci, che è stata la nostra partenza in questo settore, è stato un vero successo, al punto che in Toscana viene utilizzato persino nelle scuole. Abbiamo sempre cercato di unire l'educazione al divertimento. Il tabellone dei diversi giochi rappresenta sempre un vero e proprio viaggi storico-geografico alla scoperta di personaggi, della cultura e delle curiosità di una regione o di una città. Gli ultimi in ordine di tempo sono su Venezia e Milano e per crearli abbiamo girato in lungo e in largo queste città, per scoprire i monumenti, ma soprattutto i quartieri e la gente che vi abita".
 
- Per creare Vita di Gesù siete stati in Terrasanta?
"No, purtroppo. Quello è l'unico viaggio che non abbiamo fatto per davvero", dice Nathalie. "Anche perché gli editori ci avevano dato dei tempi piuttosto stretti per la realizzazione del gioco e non ce n'è stato il tempo. La voglia di andare laggiù poi ci è venuta davvero, man mano che lavoravamo a questo progetto".
- Siete credenti?
   "Non siamo fedeli, anche se abbiamo una formazione di tipo cattolico. Io ho fatto il chirichetto", spiega Antonio. Aggiunge Nathalie: "Una sera eravamo davanti alla tivù e in un programma c'era un attacco diretto, duro, non solo contro la Chiesa ma anche contro il cattolicesimo e la sua cultura. Mi arrabbiai molto, perché mi resi conto che cattolici molto più convinti di noi non erano stati in grado di ribattere e difendere la loro religione. Che è la nostra identità e la nostra cultura. Pensai in quel momento che molti cattolici non conoscono bene le Scritture e la vita di Gesù. Nacque in quel momento l’idea del gioco sulla vita di Cristo."
- Per le domande avete chiesto la consulenza di esperti di teologia?

   Risponde Nathalie: "Dal momento che tutti i nostri giochi sono anche spiritosi, umoristici, perché lo scopo è quello di far divertire i giocatori, eravamo preoccupati di esagerare, visto il tema così alto. Non volevamo fare errori e abbiamo chiesto aiuto in Vaticano. Abbiamo parlato con Monsignor Ravasi e chiesto l'approvazione del Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Cei, che ci ha aperto le porte dell'Arcidiocesi di Pisa. Nostri consulenti sono stati il segretario del vescovo, il rettore del seminario, il direttore del Centro per la Catechesi della diocesi".

- Il gioco può essere un'idea carina da regalare a Natale. Dove lo si troverà?

   Spiega l'ex Litfiba, che nell'insolità società creativa formata dai coniugi sembra essere quello che più si occupa della parte commerciale, visto che di certo è Nathalie la teorica e la "pasionaria" di giochi da tavolo: "Vita di Gesù è in due lingue, inglese e  italiano, e sta per essere distribuito in tutta Italia nelle Librerie San Paolo e da Giochi Uniti che ne cura l’edizione. Ma alle edizioni San Paolo hanno già pensato di tradurre il gioco anche in altre lingue e esportarlo in altri Paesi".

di Giusi Galimberti
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati