Marco Carta, storia di un fenomeno

Da "Amici" a Sanremo. Oggi è stato praticamente adottato dalla famiglia di Laura Pausini. L'abbiamo incontrato per l’uscita del nuovo album, "Il cuore muove". Il video.

16/06/2010

Un raccomandato di ferro, il prescelto da Maria De Filippi per portare ad “Amici” il trofeo più prestigioso, quello che si assegna al vincitore del Festival di Sanremo. La sua canzone “La forza mia” era stata stroncata da tutti i critici.. Dunque tutto era contro quel ragazzo di Cagliari, smilzo e abbronzato, coi capelli resi verticali dal gel.

    Devo riconoscere che anch’io, quando l’avevo incontrato poco prima di quel Sanremo 2008, l’avevo trovato privo di spessore, quasi abulico. Quindi la vittoria, col dubbio dello “zampino” dell’onnipotente Maria e un successo così grande da far dubitare i più risoluti, sul valore reale di Marco Carta.

    Il primo disco vende 75 mila copie, il secondo il doppio, i concerti, nonostante la convinzione che fosse stato solo il “popolo di Amici” a metterlo sul trono dell’hit parade, sono frequentati da famiglie intere. Che piaccia o no, dunque, un fenomeno. Ed è quello che voglio capire quando lo incontro in occasione dell’uscita di “Il cuore muove”, il suo nuovo album. Il successo l’ha cambiato anche nell’aspetto: magrissimo lo è sempre, ma i capelli sono meno “gelatinati”.

All'inizio mi eri sembrato parecchio spaesato...
«Ero troppo teso. Quando ho spento le candeline del mio sesto compleanno mi avevano chiesto cosa volevo fare da grande e io avevo risposto: il cantante. Non è stato facile, ma ci sono riuscito. Quindi sentendomi così vicino al sogno ero imbambolato. Anche ad “Amici” ho avuto un sacco di problemi. Lavoravo nel salone di parrucchiere di mia zia e mettevo via anche gli spiccioli per volare a Roma e partecipare alla trasmissione di Maria. Ci sono andato cinque volte e mi hanno sempre scartato. Così, quando mi hanno preso ero tanto felice che i miei comportamenti sono stati un po’ aggressivi, decisamente fuori dalla norma. Ho litigato ripetutamente con una insegnante, Grazia Di Michele... Lei mi beccava e io le rispondevo male. Poi un giorno mi ha detto: "Tu non canti, beli". Allora non ci ho visto più. E mi hanno espulso. Dopo una settimana, però, grazie all’intervento di un altro insegnante, Luca Jurman, sono stato riammesso… E quando ho vinto, mi dicono, avevo ricevuto il 75% dei voti... Forse la mia ribellione "al potere" mi aveva reso popolare presso il pubblico».

     Marco in realtà aveva anche un altro problema, strettamente personale. Tenere il più possibile nascosta la sua vita privata: «Non volevo essere quello che "si doveva votare, poverino”». Quando aveva sei anni, infatti, il padre, Walter, che se ne era andato di casa, morì colpito dalla leucemia e due anni dopo, la mamma, Monica, fu sopraffatta anche lei da un tumore. «Mamma mi era sempre stata vicina, era tutto per me. Non è un caso che sul braccio vedi tatuato il suo nome, perché così mi sembra sempre di averla un po’ vicina anche fisicamente».

Marco. allora vieni affidato alla nonna materna, Elsa, insieme a tuo fratello maggiore... «Vivevamo in una specie di comune, con tante zie e cugine. Io ho frequentato la scuola di elettrotecnica e poi ho imparato a fare il parrucchiere, e ero anche bravo. Ma appena potevo scappavo a cantare a un matrimonio, a un compleanno. Cantavo Battisti e Vasco. Ma la mia preferita era Laura Pausini…».

    Come sono a volte le cose della vita: oggi Marco è praticamente stato adottato dalla famiglia di Laura. Il compagno di lei, Paolo, quasi un omonimo perché di cognome fa anche lui Carta, ha scritto per Marco La forza mia, che gli ha fatto vincere Sanremo, ha prodotto il nuovo album e proprio Laura l’ha invitato a stare un po’ con loro al suo paese, dove si è ritirata per godersi la famiglia. «Laura per me è come una sorella maggiore. Suo padre, Giuseppe, mi tratta come un figlio: lui e la signora Gianna, sua moglie, sono persone speciali». E oggi c’è il nuovo disco, nato proprio in casa Pausini. Con Amici Marco ha anche vinto un tesoretto di 300 mila euro. «Con quei soldi ho fatto un mutuo per acquistare una villetta a Casal Palocco».

     Per un cantante oggi il “miracolo italiano” si chiama Amici e, grazie alla Tv magari il successo si conquista in un amen. Ma la storia di Amici lo insegna: senza talento non si va da nessuna parte. 

Gigi Vesigna
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