13/06/2011
Nata a Lecco nel 1989, diplomata col massimo dei voti al Conservatorio di Milano, nel 2008 è stata la prima italiana dal 1961 ad accedere alla finale del concorso internazionale Niccolò Paganini di Genova, come dire il campionato mondiale dei violinisti under 30, aggiudicandosi inoltre il premio speciale Enrico Costa per il finalista più giovane.
Suona abitualmente come solista con prestigiose orchestre italiane e straniere, ma anche in duo con la pianista Francesca Leonardi, sua ottima amica. Non si separa mai dal compagno dei suoi successi: un prezioso violino Guarneri del Gesù, concessole dalla Florian Leonhard Fine Violins di Londra.
Violinista, 22 anni. Nel 2008 è stata la prima italiana dal 1961 ad accedere alla finale del concorso internazionale Niccolò Paganini, il campionato del mondo dei violinisti under 30.
Quando non è in tournée si divide tra Milano, la città in cui si trasferì dalla natia Lecco per studiare musica, e Londra, dove raggiunge il fidanzato Daniele Rustioni, direttore d’orchestra.
Cittadina del mondo, Francesca è orgogliosa del suo essere italiana: «Non a caso», dice, «sono nata il 17 marzo, il giorno della proclamazione dell’Unità d’Italia». Con il violino è stato amore a prima vista fin dall’età di tre anni: a insegnarle le note il papà Giuliano, scrittore e violinista per diletto, che si accorse subito del feeling della figlia per lo strumento. Papà e mamma Margaret non l’hanno mai forzata a diventare musicista: «Ho deciso io, volevo fare la violinista».
Debutto con un’orchestra già a 7 anni, a 9 l’incontro con il maestro Daniele Gay che continua ancora a seguirla, a 11 l’ingresso in Conservatorio, a 16 il diploma. Un anno dopo i genitori lasciano Milano per tornare sul lago di Como e Francesca spicca il volo, accogliendo l’invito di Shlomo Mintz, un asso del violino, di andare in Israele per un concerto.
Francesca Dego.
Da allora non si è più fermata, neppure il giorno del suo ultimo compleanno, che ha festeggiato suonando a Ravenna. «Ogni tanto mi manca l’atmosfera di famiglia ma la mamma, che è americana, mi ha insegnato presto a essere indipendente».
Nei rari giorni di libertà, le piace andare al cinema a vedere musical e film storici, e leggere i classici della narrativa.
A tavola vota per l’alimentazione mediterranea: molta frutta e verdura.
Le piace la moda, abiti lunghi o corti colorati, ma non ha molto tempo per lo shopping. Per la bellezza, acqua e sapone: semplicità e freschezza. Come lei.
Maurizio Bianchi