14/08/2012
Un cocktail bar (foto Ansa).
Dunque: Mandarinetto, triple sec, succo di pompelmo, fragola e acqua tonica ed ecco servito “Spread” il top class cocktail inventato al Carnaby di Rimini e lanciato con lo slogan “prenderlo ti porterà sempre più in alto” che non è un invito allo “sballo” ma solo un modo di esorcizzare passato presente e futuro gustando una bevanda poco alcolica e dimenticare i bund tedeschi, Frau Merkel e tutto il resto che è oggetto di “dibattiti” sotto gli ombrelloni.
Una pausa, poi si tornerà alla vita reale quella che in ferie non ci va quasi mai. Dal litorale adriatico a quello ligure: anche qui c’è un beverone che si chiama Bound. Non ha velleità di mandarti in alto ma solo di dissetarti perché è fatto con fragole tritate con ghiaccio e un po’ di gelato, sempre di fragola. Niente di speciale, ma l’ha inventato un ragazzo che sta sperimentando la professione di barman, impara velocemente il russo, appena gli cresce un capello se lo fa rasare e si chiama Jacopo.
Ma per fortuna l’estate non è solo cocktail, impazzisce la sera, nelle discoteche dove la musica è ossessiva, ma anche in balere improvvisate all’aperto che non sono particolarmente gradite a chi ha superato l’età di quelli della notte, poiché il “battere” dà un bel po’ di fastidio a chi abita nei dintorni che spesso deve rassegnarsi a tentare di dormire dopo la una, quando cessa la possibilità di suonare all’aperto, anche se spesso il permesso viene disatteso.
E qui scatta il colpo di genio: a Sestri Levante si balla all’aperto, addirittura tra le case e il mare, in quella che si chiama Baia del Silenzio un nome che certo contrasta con il rumore (leggi musica) di una discoteca all’aperto. Qui, infatti, non si sente nulla,zero decibel, ma i ragazzi ballano lo stesso. Il locale si chiama Silent Disco e la trovata, ora nota a tutti, è stata inventata ben quattro anni fa da un’Associazione che si chiama “I ragazzi del Mojotic”che organizza”Silent Disco” spazio dove la musica muta si estende dall’Arena Conchiglia all’ex convento dell’Annunziata.
Il segreto? Semplicemente delle cuffie che chi vuol ballare senza disturbare il prossimo indossa e il risultato è davvero spettacolare. Diverse centinaia di giovani invadono anche le strade lì attorno, persino il “caruggio”che taglia in due il paese. I movimenti sono sincroni e ora il fenomeno si è allargato anche alle località vicine e le cuffie sono terminate e gli organizzatori si sono già attivati per accontentare le richieste che ormai superano le diverse migliaia. Ma sarà soltanto per l’anno prossimo.
Attorno alla musica “muta” sono nati veri e propri giochi di società, un po’ come una volta si faceva il gioco dei mimi, solo che qui bisogna indovinare che tipo di musica stanno ballando quelli con la cuffia, visto che possono scegliere tra il pop e il reggae schiacciando solo un bottone della cuffia.
Saranno i Queen o l’ultima canzone di Lady Gaga? Fabri Fibra o un prezioso vintage di Gloria Gaynor? Lo scopre solo chi convince qualcuno con la cuffia a “cedere” per un attimo l’ascolto. Dieci secondi a disposizione e poi di nuovo il silenzio. Ma non farà male alle orecchie dei ballerini muti quel tumpf tumpf assordante nelle orecchie? E’ probabile, ma provate a chiedere a coloro che abitano lì attorno e non sono più costretti ad essere “innervositi” dai decibel fuori controllo.
Contro la musica liquida, come viene ormai quella musica che si ascolta con gli iPod e non proviene più da un disco, che, per ascoltarlo c’eravamo comprati piazzando in casa un giradischi con tanto di casse, oggetto ormai quasi obsoleto.
Due ragazzi si stanno dando da fare per incoraggiare il ritorno al vinile, una musica che proponeva suggestive copertine e ascolti che secondo gli esperti erano decisamente migliori a quelli degli attuali CD.
Ma a parte questa “Crociata”Rudy Mas e Gabry Sax" ,(nome d’arte sotto il quale si nascondono due musicisti che si chiamano Rudy Mascheretti, pittore e deejay, e Gabriele Zeppegno, musicista talentuoso) hanno inventato un modo di proporsi nelle discoteche della riviera ma anche in buona parte del mondo. Loro hanno come biglietto da visita lo slogan: dipingere la musica, suonare la pittura. E lo fanno veramente: mentre Gabriele suona mirabilmente il suo sassofono, Rudy,che è anche una abilissimo deejay, mentre lavora alla consolle, contemporaneamente dipinge e il pubblico ascolta e guarda per scoprire cosa apparirà nel coloratissimo generato come una colonna sonora.
La loro fama è ormai più consolidata all’estero: Giorgio Armani li ha voluti all’inaugurazione del suo privè al’interno dell’Hotel a sette stelle che sovrasta il panorama di Abu Dabi ma molti dei paesi in grande sviluppo hanno voluto portarsi avanti con questa pittura sonora o, se preferite, con questa musica dipinta.
Il risultato è quasi ipnotico, ascolti e guardi mentre la musica si colora. E ogni sera è diversa dalle altre, proprio come quando i jazzisti si divertono a suonare per se stessi in entusiasmanti jam session. Tra l’altro la sigla del locale di Armani l’hanno scritta loro: si intitola Eleqt club e non mi meraviglierei che, una volta scoperta, diventi una hit anche da noi. Ecco vi ho raccontato un frammento di quest’estate di crisi. Penso che sino a quando c’è voglia di sperimentare un po’ di ottimismo ci rinfranca e ci aiuta a subire in positivo quello che ci aspetta dopo le piccole, grandi vacanze di agosto.
Gigi Vesigna