21/06/2012
L'immagine della "Barbie calva" usata per la campoagna su Facebook.
Da Washigton - Barbie avrà un’amica completamente senza capelli ma bellissima e ovviamente elegante. Si tratta dell’ultima bambola della Mattel fatta per le bambine che hanno perso i capelli per via della chemioterapia o di altre gravi malattie. “Queste nuove bambole", ha spiegato il portavoce della Mattel, Alan Hiklowitz, "all’ inizio verranno distribuite soltanto nei reparti infantili degli ospedali negli Stati Uniti e in Canada e non saranno in vendita”.
La Mattell è stata praticamente forzata a produrre la bambola calva da un movimento sorto su Facebook cui hanno aderito 150 mila persone. All’inizio la casa produttrice di giocattoli aveva declinato la richiesta, spiegando d’essere sommersa di proposte per questa o quella bambola, ma poi ha dovuto cedere: la campagna su Facebook gonfiava come un pallone e rischiava di diventare pericolosa per le vendite.
Il corredo della bambola calva comprenderà cappellini, sciarpe e tutti gli accessori di moda per permettere alle bambine malate di vivere in modo meno traumatico l'esperienza della chemioterapia. Rebecca Sypin, una delle co-fondatrici del movimento su Facebook “Vogliamo una bambola calva”, e mamma di Kin Inich, una bimba affetta da leucemia e di conseguenza temporaneamente senza capelli, ha spiegato ai microfoni dell’ABC: “Vogliamo trasmettere il concetto che essere senza capelli non è un problema e si può essere carine lo stesso”. Poi ha aggiunto: “Oltre alle bimbe che hanno dovuto fare la chemioterapia ci sono anche malattie tipo l’alopecia e la trichotillomania che fanno perdere i capelli. Bisogna però essere positivi, non abbattersi e soprattutto non è necessario nascondersi”.
La posizione di coloro che hanno aderito al movimento per forzare la Mattel a dire "sì" è che quando una bambina visibilmente malata è guardata con curiosità perché non ha i capelli ma lei sa che la sua bambola, ovvero la sua più fedele compagna, è esattamente come lei, bella ed elegante, non solo non si abbatte ma guarda il domani con meno angoscia. Jane Bingham, l’altra co-fondatrice del movimento su Facebook, ha sperimentato di persona il trauma di perdere i capelli in seguito a un trattamento per sconfiggere un linfoma. “Per mia figlia", ha raccontato, "è stato terribile vendermi passare da bionda con i capelli lunghissimi a completamente calva. Una Barbie senza capelli ma bella ed elegante è ciò che ci vuole per dare fiducia a queste bambine traumatizzate degli effetti di certe malattie”.
Mariuccia Chiantaretto