24/10/2012
Il raffronto di dimensioni fra un "mini" e un normale iPad.
Il periodo compreso fra settembre e Natale è solitamente denso di novità tecnologiche, ma quest’anno stiamo assistendo a un vero e proprio boom di nuovi prodotti; l’ultimo arrivato è l’atteso iPad mini. A poco più di un mese dal lancio dell’iPhone 5, Apple torna in scena con un nuovo prodotto: un tablet più piccolo dei precedenti iPad, con uno schermo da 7,9 pollici (rispetto ai 9,7” del capostipite), una risoluzione inferiore (1024x768 pixel), più sottile (7,2 millimetri) e più leggero (310 grammi, meno della metà di un normale iPad).
Il Nexus 7 di Google.
La domanda che tutti si pongono è: perché una versione mini? Steve Jobs si era sempre dichiarato contrario a una riduzione di dimensioni dell’iPad perché a suo parere i 10 pollici (circa) erano il “minimo necessario” per un tablet. Perché questo cambio di rotta? Innanzitutto per questioni pratiche: il “mini” occupa meno spazio in borsa (e riesce finalmente a entrare anche in qualche borsetta), è la dimensione ideale per la funzione di e-book reader e tre etti di peso non affaticano la mano che lo sorregge.
Il Kindle Fire di Amazon.
Altra motivazione, ben più convincente, è che i concorrenti di Apple nei mesi precedenti, hanno lanciato nuovi prodotti della fascia “mini tablet” (da 7 pollici), che costano molto meno di un iPad: il Nexus 7 di Google (prodotto da Asus) e il Kindle Fire di Amazon. Inoltre, il 26 ottobre uscirà il nuovo sistema operativo Windows 8 e spunteranno come funghi nuovi dispositivi che integrano questo programma (fra i quali Surface, l’anti-iPad di Microsoft).
C'è un’ampia fascia di possibili compratori di tavolette touchscreen che non si possono permettere il costo di un iPad, quindi la mossa di Apple va anche nella direzione di intercettare - ed educare con un prodotto di qualità – gli esclusi dalla “rivoluzione tablet”, mantenendo al tempo stesso la supremazia nel mercato di questi dispositivi.
Federico Polvara