03/10/2011
Sono on line i primi cinque manoscritti dei Rotoli del Mar Morto.
Google, il maggiore motore di ricerca al mondo, ha stipulato un accordo con le autorità archeologiche israeliane per mettere a disposizione di tutti l'intera collezione dei testi biblici più antichi.
Il progetto ha un costo di 2,5 milioni di euro e prevede che i documenti vengano resi disponibili all’indirizzo http://dss.collections.imj.org.il/. Si possono sfogliare i rotoli per colonna mentre, cliccando sul testo ebraico, si trova una traduzione in inglese. È possibile lasciare un commento, contribuire alla traduzione nella propria lingua o fare una ricerca tramite Google per qualsiasi testo del rotolo di Isaia, ottenendo un link alla parte scansionata dove è presente il testo desiderato.
Il Libro di Isaia, copiato tra il III e il II secolo a.C., è consultabile, infatti, per capitolo e versetto e quasi nella sua interezza, ovvero 66 capitoli. Il testo è uno dei più importanti fra i libri profetici.
Scritto in ebraico, tanto importante per i cristiani quanto per gli ebrei, ha come tema dominante la salvezza del popolo da parte di Dio.
Tra i frammenti dei manoscritti, ne è stato rinvenuto uno, noto come Rotolo del Ringraziamento, dove si trova un versetto che descrive un uomo che “sarà chiamato Figlio di Dio” e anche questo sarà on line prima della fine dell’anno.
I rotoli del mar Morto sono riconosciuti come gli scritti di una
setta ebraica dissidente, gli Esseni che, a partire dal primo secolo
avanti Cristo, si sarebbe volontariamente autoesiliata sulle rive
desertiche del Mar Morto, a circa trenta chilometri in linea d’aria
da Gerusalemme.
L'intera collezione (900 manoscritti con 30.000 frammenti dei Rotoli
scoperti fra il 1947 e il 1956 a Qumran) verrà interamente fotografata
in alta risoluzione. La tecnologia impiegata, la più avanzata e
multispettrale, è la stessa usata dalla Nasa e permetterà di riscoprire
finalmente lettere e parole cancellate dall'usura del tempo. Il processo di acquisizione dei rotoli durerà 5 anni e dovrebbe concludersi nel 2016.
Gabriele Salari