21/05/2011
Come fanno i pinguini imperatore a rimanere sott'acqua per cacciare il cibo anche quando hanno terminato le scorte di ossigeno nei muscoli? È a questo curioso interrogativo che hanno provato a dare una risposta i ricercatori della Scripps Institution of Oceanography (University of California, San Diego) che hanno scoperto due meccanismi fisiologici alternativi che garantiscono efficienza nel consumo dell'ossigeno. In sostanza i pinguini, prima di buttarsi, immagazzinano quanto più ossigeno possibile tra polmoni, sangue e muscoli: così riescono a nuotare sott'acqua anche per 20 minuti senza bisogno di emergere per respirare. Il processo metabolico che consente di produrre energia partendo dall'ossigeno viene chiamato "respirazione aerobica": quando l'ossigeno finisce l'organismo riesce a produrre nuova energia, in modo indubbiamente meno efficiente, grazie alla "respirazione anaerobica", una sorta di strategia di riserva notata grazie alla presenza di lattato nel circolo sanguigno. Secondo gli studi, il sangue del pinguino imperatore presenta tracce di lattato 5-6 minuti dopo l'inizio dell'immersione anche se c'è ancora ossigeno sia nel sangue che nei polmoni: come mai? Secondo gli studiosi è proprio l'assenza di ossigeno nei muscoli ad "accendere" il pulsante della respirazione anaerobica: in pratica i pinguini nuotano la maggior parte del tempo senza avere la principale fonte di energia là dove servirebbe.
Redazione 2C Edizioni