06/09/2011
Ci sono oggetti che hanno segnato la storia. Oggi, alcuni di questi, la riscrivono. È il caso di quelle antichissime pietre levigate e appuntite (amigdale) che sono state rinvenute in Kenya dando nuovi spunti ai paleoantropologi: al momento datati 1,76 milioni di anni fa, infatti, gli utensili fabbricati con queste pietre risalirebbero a circa 300.000 anni prima di quanto si pensasse. E dunque anche tutte le teorie sulle migrazioni dell'homo erectus sarebbero da rivedere.
È possibile, a differenza di quanto finora dato per certo, che il precursore dell'uomo moderno non sia stato il primo ad arrivare in Eurasia dall'Africa e, addirittura, che abbia convissuto per un certo periodo fianco a fianco con il suo predecessore, l'homo habilis. A diffondere la notizia è stata la rivista Nature: lo studio è opera dei ricercatori del Cnrs francese in collaborazione con gli scienziati della Seton Hall University e della Rutgers University.
“Sospettavamo che il sito di Kokiselei fosse antico, ma sono rimasto spiazzato quando ho realizzato che la datazione geologica indicava che era il più antico mai scoperto”, ha commentato il coordinatore della ricerca Christopher Lepre, geologo sia alla Rutgers che al Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University. L'interrogativo che ora si apre è: perché questi ominidi non hanno portato con loro questa tecnologia evoluta nella migrazione in Eurasia dove è stato studiato che la stessa specie aveva conoscenze molto più arretrate? Due le possibile risposte: l'erectus sarebbe stato preceduto nella migrazione dall'habilis o da qualche altra specie; l'erectus avrebbe dimenticato la conoscenza di questa "tecnologia" durante il viaggio.
Leonardo Volta